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Augusta, Samonà in città con Archeoclub domenica per presentare “Bonjour Casimiro”

AUGUSTA – Sarà presentato in città il romanzo “Bonjour Casimiro”, opera di Alberto Samonàdomenica 14 novembre alle ore 18 nella sede dell’associazione filantropica liberale “Umberto I”, su iniziativa di Archeoclub d’Italia sede di Augusta. Per Samonà (nella foto di repertorio in copertina, ndr), attuale assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, non si tratterà di una visita nella veste istituzionale, come le precedenti occasioni, ma di un incontro pubblico nella veste di scrittore e giornalista.

Previsti i saluti di Mimmo Di Franco, presidente dell’associazione che ha concesso i locali insistenti sulla piazza Duomo, e l’introduzione di Mariada Pansera, presidente del locale Archeoclub. Converserà con l’autore Fulvia Toscano, direttore artistico del festival itinerante “Naxoslegge”. L’ingresso è libero, nel rispetto delle norme anti-Covid, essendo obbligatori Green pass e mascherina.

L’opera letteraria pubblicata per Rubbettino Editore, tra il romanzo e il saggio storico, intende fornire “uno sguardo sul passato, verso il mondo dell’aristocrazia siciliana, fra quelli che vennero definiti “gli ultimi gattopardi” e l’immersione in una dimensione senza tempo, sospesa fra arte, metafisica e memorie antiche che rivivono fino ai nostri giorni“, come si legge nel comunicato di lancio della casa editrice.

Consegna ai lettori il mondo dei baroni di Calanovella, con in testa Casimiro Piccolo, fotografo e pittore che, a partire da un certo momento, insieme alla madre Teresa Mastrogiovanni Tasca, al fratello poeta Lucio Piccolo e alla sorella Agata Giovanna, legò la sua vita in modo indissolubile alla villa di famiglia sulle colline di Capo d’Orlando – si legge ancora nel comunicato – Qui, dai primi anni Trenta, si svolse la vita di questi aristocratici dalla forte vena creativa, allontanatisi dalle mondanità cittadine di quella Palermo che abbandonarono per sempre per non farvi più ritorno“.

Lasciatisi alle spalle salotti e circoli nobiliari, i quattro scelsero la “solitudine” della campagna nebroidea, che li accompagnerà quasi come musa silente fino alla fine dei loro giorni: quelle stesse atmosfere familiari alle quali tornava spesso anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa – la cui produzione letteraria si è intrecciata con Augusta, vedi passate iniziative del locale Archeoclub – cugino dei Piccolo, che amava trascorrere lunghi soggiorni proprio nella villa di Capo d’Orlando, per ritrovare qui ulteriori spunti per il suo capolavoro “Il Gattopardo”“.

Samonà, che ha scritto il romanzo durante il primo “lockdown” per la pandemia, qualche mese prima della nomina di assessore regionale (maggio 2020), è stato per un decennio consigliere della Fondazione “Famiglia Piccolo di Calanovella” che ha sede proprio nella storica Villa Piccolo, dove la vicenda è ambientata.

Il libro ha come sottotitolo “Il barone e la villa fatata”, richiamando in più parti il mondo dell’aristocrazia di fine Ottocento e dei primi del Novecento, in un’epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali.


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