Augusta, Sappe: agente penitenziario colpito al volto da detenuto albanese
AUGUSTA – Un agente penitenziario in servizio nella Casa reclusione di Brucoli sarebbe stato vittima, questa mattina, di un’aggressione da parte di un detenuto albanese. È il Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), attraverso una nota del vicesegretario provinciale e agente penitenziario di Augusta, Salvatore Gagliani, a segnalare l’episodio.
“Solidarietà e vicinanza al collega di polizia penitenziaria malcapitato“, scrive. Il detenuto avrebbe scagliato “un pugno in faccia al poliziotto penitenziario che era intervenuto per spiegare il motivo del diniego” dell’attività trattamentale denominata “Campo sportivo”. L’episodio segue di neppure un mese un altro caso di aggressione ai danni di agenti penitenziari da parte di un detenuto magrebino, avvenuto nel reparto colloqui dell’istituto di pena (nella foto in evidenza).
“La polizia penitenziaria è stanca di subire continue aggressioni – afferma il vicesegretario provinciale del Sappe – seppur il carcere di Augusta è un penitenziario che punta tanto sulla rieducazione e trattamento, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve adottare regole tecniche per consentire al personale di tutelarsi adeguatamente davanti a tali fatti, che lasciano un segno nella vita del poliziotto“.
“Questa aggressione che si registra in un carcere che vede una Direzione attenta alla popolazione detenuta, ma anche alla Polizia penitenziaria – prosegue Gagliani – dovrebbe seriamente riflettere sulla necessità di adottare opportuni provvedimenti per scongiurare ulteriori fatti violenti contro poliziotti penitenziari. Eppure da Roma, si continua a trascurare queste continue criticità, colpevolmente”.
“È sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un’impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane – osserva in conclusione – che da una percentuale media del 15 per cento negli anni ’90 sono passati oggi ad essere oltre 20 mila. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d’origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia”.