Augusta, servizi portuali, preoccupazione bipartisan per la proposta “palermitana” di finanza di progetto
AUGUSTA – Si estende il dibattito politico sull’operazione di finanza di progetto proposta da un consorzio di cinque società, capofila un’importante società palermitana del settore, all’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mare di Sicilia orientale per gestire i “servizi di interesse generale” nei porti di Augusta e Catania per i prossimi 25 anni. L’amministrazione Di Mare e l’assessore al Porto, Tania Patania si ritrovano infatti a fare i conti con le prese di posizione, bipartisan, pochi giorni fa da parte di cinque consiglieri comunali d’opposizione che hanno richiesto una seduta “urgente”, oggi da parte di Forza Italia, entrata in giunta da poco meno di due mesi.
Dal fronte di Forza Italia si fa sapere attraverso una nota stampa che “ieri si è svolto un incontro fra i componenti del gruppo dirigenziale di Forza Italia della città di Augusta, composto dall’assessore Coco, dai consiglieri comunali Birritteri e Amato, dai consulenti a titolo gratuito del sindaco, Ambrosio alla Zes e allo sviluppo e Munafò al depuratore, alla presenza del coordinatore cittadino del partito Paolo Amato, del commissario provinciale del partito Corrado Bonfanti e in videoconferenza dell’on. Riccardo Gennuso da Palermo“.
Pur precisando che “la riunione era necessaria per fare il punto della situazione del contributo che il gruppo può fornire all’amministrazione di Augusta della quale fa convintamente parte” e che sono stati affrontati anche i temi della Zona franca doganale e del depuratore di acque reflue, si evidenzia nella stessa nota che “si è discusso in particolare dell’urgente questione del porto e del retro porto, infatti in data 12 giugno 2023 veniva acquisita al protocollo dell’Ente una proposta ai sensi del comma 2 dell’art. 193 del D. lgs. 36/2023 presentata dalla compagine costituita da “Operazioni e Servizi Portuali Palermo S.r.l.”, “La Portuale II Soc. Coop. A.r.l.”, “Patania S.r.l.”, “Green Service Soc. Coop. Sociale”, “Ecolsicilia S.r.l.”, poi modificata al ribasso secondo le indicazioni loro fornite dall’Autorità portuale, e nuovamente protocollate in successive date di cui la ultima l’11 luglio 2023 per l’affidamento dei Servizi di interesse generale per i prossimi 25 anni, in data 31 luglio 2023 con un atto del Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale veniva decretata la fattibilità della Proposta ai sensi del comma 2 dell’art. 193 del D. lgs. 36/2023“.
“Nei prossimi giorni si svolgeranno colloqui con le aziende operanti nel porto per comprendere le ragioni per la quale non hanno inteso presentare anche esse una proposta e se siano state correttamente informate e avvisate anche dalla politica – si legge ancora nella nota dei dirigenti locali di Forza Italia – poiché in tale maniera si sono poste di fatto in una posizione di svantaggio per l’aggiudicazione del bando in itinere. Si evidenzia che quanto verificatosi potrebbe causare una pesante ricaduta sull’economia della città e sull’occupazione con potenziale chiusura di aziende locali anche storiche e perdita di posti di lavoro“.
Tali preoccupazioni sono state anticipate, una settimana fa, dalla richiesta di “convocazione urgente del Consiglio comunale con all’odg discussione sui decreti del Presidente dell’Adsp numeri 77 e 84 del 31 luglio 2023“, cioè il decreto sulla fattibilità della proposta con successiva rettifica (numero 84 dell’11 agosto), richiedendo contestualmente la partecipazione di presidente dell’Adsp del mare di Sicilia orientale, comitato di gestione portuale, sindaco di Augusta, giunta comunale, tutti gli operatori portuali e organizzazioni sindacali. A protocollarla, il 22 agosto scorso, cinque dei consiglieri di minoranza e segnatamente Milena Contento, Giancarlo Triberio (Pd) e i tre attuali componenti del gruppo del M5s, Roberta Suppo, Uccio Blanco e Ciccio La Ferla.
I cinque consiglieri sottoscrittori sostengono che la eventuale “realizzazione di tale progetto così come è stato predisposto, concentrando tutte le attività portuali in un solo soggetto, da una parte determinerà una sorta di monopolio venticinquennale che non garantirebbe la giusta concorrenza e dall’altro esporrebbe tutte le attività portuali, che da sempre operano con grande professionalità nel nostro porto e che vantano migliaia di occupati, ad un’inesorabile fine del settore nel brevissimo periodo” e che, inoltre, “tale evenienza causerebbe un danno alle imprese ed alle numerose famiglie da esse impiegate ed a tutta la città di Augusta“.