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Augusta, Tari 2023, arrivano gli avvisi di pagamento: costi e proroghe

AUGUSTA – Arrivano nelle cassette postali dei cittadini augustani le bollette della Tari 2023, il tributo comunale destinato a coprire i costi di raccolta differenziata porta a porta e smaltimento dei rifiuti. Ma non tutti gli utenti, a quanto pare un numero importante, hanno ricevuto l’avviso di pagamento dal Comune, che ha disposto una proroga.

La comunicazione, pubblicata sul sito web del Comune lo scorso 26 luglio, recita: “In relazione a taluni inconvenienti registrati per la spedizione e consegna degli avvisi di pagamento, si avvisano tutti gli utenti che il pagamento della prima rata, già previsto con scadenza 31 luglio 2023, sarà considerato regolarmente effettuato e non sarà oggetto di alcuna maggiorazione se eseguito fino al 20 agosto 2023“.

La prima rata della bolletta Tari scadrà pertanto il prossimo 20 agosto, la seconda il 31 agosto, la terza il 30 settembre, la quarta il 31 ottobre, la quinta il 30 novembre, la sesta e ultima  il 31 dicembre. Si può pagare in un’unica soluzione entro il 30 settembre.

Ricordiamo che la Tari 2023 per gli utenti augustani ha un costo di 11 milioni 870mila euro, già al netto di 1,5 milioni in detrazioni a carico della Regione. Il principale fattore del rincaro, pari a 4,3 milioni dopo appena tre anni, sarebbe riconducibile all’aumento dei costi di conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica, più che triplicati, con una percentuale comunale di raccolta differenziata rimasta inchiodata al di sotto del 40 per cento.

Il servizio di igiene urbana gestito dall’ati “Megarambiente“, giunto alla conclusione dei sette anni di contratto dall’1 agosto 2016 al 31 luglio 2023, è stato recentemente oggetto di una proroga tecnica fino al 31 dicembre prossimo per l’importo complessivo di 3 milioni 40mila euro (Iva compresa), nelle more di espletare una nuova gara.

Come da Piano economico finanziario (Pef) della Tari deliberato dal consiglio comunale lo scorso fine maggio, la principale novità riguarda il passaggio dalla monomia alla binomia (cioè due tariffe, una fissa e una variabile), con il cosiddetto “metodo normalizzato“. Per le utenze domestiche, la tariffa fissa è relativa ai metri quadri dell’immobile, mentre la variabile dipende dal numero dei residenti. Per le utenze non domestiche, la tariffa variabile è relativa al codice Ateco.


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