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Augusta, teatro, l’associazione “Trinacria” torna e fa il doppio pienone a Città della notte

AUGUSTA – Nel capiente teatro del complesso “Città della notte”, sulla provinciale per Villasmundo, s’è registrato un doppio pienone, un fatto davvero straordinario per una commedia di una compagnia amatoriale.

Sorridevano compiaciuti i soci dell’associazione artistico-culturale “Trinacria“, presieduta da Graziano Riera, per essere riusciti nell’impresa non facile di calamitare, per ciascuna sera di fine aprile, quasi mille spettatori, tanti quanti nel contiene il teatro.

Da qualche anno, almeno tre, da prima della nefasta pandemia di Covid-19, la compagnia amatoriale non incontrava il suo pubblico, nutrito e affezionato, cui da lungo tempo offre spettacoli di sicuro affidamento sul piano rappresentativo e sotto il profilo del divertimento spassoso.

La “Trinacria” vuole far trascorrere agli spettatori due ore di sane risate, attingendo al repertorio teatrale in siciliano o adattando in siciliano commedie che, sin dall’inizio, possono generare benefiche risate, com’è successo, appunto, alla rappresentazione della commedia comica “Il settimo si riposò” di Samy Fayad, uno commediografo e giornalista di origini libanesi, nato a Parigi, ma formatosi a Napoli, tanto da essere considerato napoletano. Le sue commedie sono messe in scena soprattutto da compagnie amatoriali, le quali, altrettanto di sovente, adattando il testo alla bisogna, com’è successo a Città della notte, grazie all’adattamento di Domenico Platania col titolo “È domenica. Silenzio grazie!“, che fa parlare in siciliano i personaggi, di cui modifica quasi tutti loro cognomi, in chiave siciliana, tranne quello di un evaso napoletano, il cui cognome, Capurro, ricorda quello del ladro buono, interpretato dall’indimenticabile Totò nel film “I due marescialli”, con l’altro indimenticabile Vittorio De Sica.

Le situazioni comico-grottesche sono quelle del copione originale, diviso in tre canonici atti, ma qui ridotti opportunamente a due. A interpretare la commedia, per la regia di Maria Luisa Spinali, al suo esordio, con l’aiuto di Mimmo Terranova, regista storico del gruppo, impegnati entrambi sulla scena come interpreti, Lino Mirabella, con mimica facciale e gestuale da comico navigato, Pippo Fàllica, sempre protagonista o deuteragonista in altre opere, che ha reso con bravura la maschera del balbuziente analfabeta e imbranato, Rosy Bitto, una suocera prorompente e irritante, Pippo Mirabella, l’evaso napoletano, con un inconfondibile accento catanese, Graziano Riera, buffo ipocondriaco, e Diego Fichera, Pina Miranda, Angelo Morello, Domenica Pappalardo, Rina Ravalli, Rosaria Terranova, che hanno fatto a gara per assicurare la riuscita piena dello spettacolo. La voce del cronista radiofonico è di Giuseppe Platania.

Giorgio Càsole


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