Cronaca

Augusta, ultimo blitz antidroga, Cc: “Spaccato inquietante, pure una relazione tra spacciatore e assuntrice”

AUGUSTA – Dalle indagini che hanno portato al blitz antidroga tra Augusta e Villasmundo (Melilli) di ieri mattina, con l’esecuzione di 7 misure cautelari (di cui 5 in carcere) per attività di spaccio, emerge ciò che gli stessi carabinieri definiscono in un comunicato odierno “uno spaccato inquietante del mondo della tossicodipendenza ad Augusta e non solo“.

Secondo quanto ricostruito dal locale nucleo operativo dei carabinieri, “un numero considerevole di giovani e meno giovani, uomini e donne, trascorrevano gran parte della giornata alla ricerca frenetica di stupefacente, chiamando ripetutamente il loro spacciatore di fiducia anche per più cessioni nella stessa giornata” e “in almeno un caso, una tossicodipendente strumentalizzava la propria relazione con uno degli indagati chiamandolo più volte al giorno e messaggiando per avere continue cessioni di stupefacenti“. 

Quanto ai rapporti tra i destinatari delle misure cautelari: “I sette a volte acquistavano lo stupefacente tra loro anche indebitandosi. In almeno un caso, uno dei sette indagati è arrivato ad aggredire un correo con calci e pugni per farsi restituire 1.300 euro di stupefacente non pagato“. 

Già il comandante della compagnia carabinieri, Stefano Santuccio, ieri, aveva accennato alla modalità di spaccio “porta a porta” e ad altri luoghi di cessione della droga: “Oltre che presso le rispettive abitazioni, i contatti tra i soggetti gravemente indiziati di spaccio e assuntori avvenivano spesso in strada, in luoghi affollati – si rende noto oggi – addirittura presso la centralissima Porta spagnola o ancora utilizzando le cassette condominiali delle lettere come luogo di scambio denaro-stupefacente evitando così contatti diretti tra venditore e acquirente“. 

Ulteriori dettagli sull’indagine emergono oggi in merito al comportamento adottato dagli assuntori percettori del reddito di cittadinanza: “Numerosi erano infine i tossicodipendenti percettori del reddito di cittadinanza che utilizzavano la relativa card come pegno del futuro pagamento dello stupefacente, consegnando allo spacciatore anche il numero di Pin affinché potesse prelevare in autonomia il denaro dopo la ricarica mensile da parte dello Stato“.

Dal comando provinciale dei carabinieri si sottolinea quindi l’importanza delle attività finalizzate a “prevenire il fenomeno della tossicodipendenza anche attraverso i consueti incontri nelle scuole, durante i quali si discute coi più giovani delle dipendenze e delle conseguenze che spesso segnano per sempre il sedicente “assuntore occasionale”“.

(Foto di copertina: repertorio)


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