Politica

Augusta, un deposito galleggiante di Gnl nel porto. Giunta Di Mare: “Opportunità”. Solarino: “Inconciliabile”

AUGUSTA – Il porto di Augusta “quale porto Core, deve dotarsi del Gnl (e di altri impianti di combustibili alternativi)“: parola dell’amministrazione Di Mare in una nota a firma congiunta del sindaco Giuseppe Di Mare e dell’assessore al ramo Tania Patania. Trova quindi il favore della nuova giunta comunale il progetto acquisito, a seguito di manifestazione di interesse, dall’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mare di Sicilia orientale, per realizzare “un deposito costiero onshore o galleggiante di Gas naturale liquefatto (Gnl) all’interno del Porto di Augusta“, come rendeva noto l’Adsp lo scorso 2 dicembre. Un progetto che andrebbe nella direzione del terminal galleggiante nei pressi del pontile consortile all’altezza della raffineria di Augusta, come viene confermato dall’amministrazione, a fronte di un investimento dell’Adsp di 50 milioni di euro.

Quanto alle criticità evidenziate da alcune associazioni ambientaliste nei mesi scorsi, l’amministrazione comunale è rassicurante: “La Giunta sta seguendo con molta attenzione le diverse fasi del progetto avviato dall’Autorità di sistema e, se da un lato si tratta di un’iniziativa interessante e soprattutto in linea con la normativa in materia di riduzioni di emissioni inquinanti in ambito portuale, dall’altro lato emergono profili meritevoli di valutazione dal punto di vista ambientale e della sicurezza dei cittadini, stante la collocazione dell’impianto in ambito portuale. In tal senso, conforta il fatto che il progetto in questione vede coinvolti tutti i principali Soggetti Pubblici chiamati, nelle rispettive competenze, a valutare la compatibilità dell’iniziativa con i principi della sostenibilità e della tutela dell’incolumità pubblica. La lotta all’inquinamento atmosferico, specie nella realtà augustana, passa anche attraverso la promozione delle nuove tecnologie e dei carburanti alternativi e meno dannosi rispetto a quelli fossili tradizionali, come del resto ormai evidente nella linea politica e di governo nazionale e comunitaria (Green deal europeo)“.

Del pari, questo Ente locale – si legge ancora nella nota congiunta – rimane vigile sulle problematiche comunque connesse non solo sotto i profili sopra evidenziati, ma anche in relazione agli aspetti economici, che possono emergere in conseguenza dell’impianto a Gnl relativamente ai servizi diretti (manodopera, manutenzione, ecc.) che indiretti (traffico marittimo, servizi di bunkeraggio, indotto, ecc.) e che impattano sul tessuto sociale della Città di Augusta. Questa Amministrazione si auspica dunque che l’Adsp, insieme al soggetto selezionato per l’intrapresa, manifestino – come del resto si è visto in altre parti d’Italia – la più ampia disponibilità a promuovere iniziative sociali volte a spiegare i benefici e i vantaggi di questi nuovi progetti presso la collettività augustana, anche al fine di superare le normali diffidenze e preoccupazioni dell’opinione pubblica“.

Il sindaco Di Mare e l’assessore Patania concludono evidenziando “la necessità – prevista dalla legge – di dotarsi di un sistema di rifornimento Gnl, deve anche rappresentare un’opportunità per continuare ad incrementare il traffico marittimo ed anzi certificare la centralità del Porto di Augusta nel quadrante meridionale del Mediterraneo, attraendo nuove imprese di navigazione, anche in ragione della disponibilità di combustibile alternativo offerta dall’impianto in questione“.

Nel maggio dello scorso anno, alcune realtà ambientaliste, segnatamente “Decontaminazione Sicilia” e “Natura sicula” e i comitati “Stop veleni” e “Bagali-Sabbuci-Baratti”, avevano depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa, sui potenziali pericoli inerenti alla realizzazione di un deposito per lo stoccaggio di Gnl all’interno della rada di Augusta. Oggi interviene diramando una nota “Decontaminazione Sicilia“, a firma del presidente Luigi Solarino, che precede di qualche ora la dichiarazione congiunta dell’amministrazione comunale.

L’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia orientale, alcuni giorni addietro, ha reso noto che è stato approntato un progetto per la costruzione di un deposito di stoccaggio di Gnl (Gas naturale liquefatto) all’interno della rada di Augusta, mediante terminal galleggiante di capienza minima pari a 400 m3 e un massimo di 1200 m3. Detto deposito sarà allocato nei pressi del pontile consortile di Punta Cugno – si premette  nella nota – Come già ribadito in più occasioni, l’associazione Decontaminazione Sicilia esprime grande preoccupazione per l’ubicazione dell’impianto all’interno della rada di Augusta; infatti il deposito sorgerebbe in un’area fortemente sismica e soggetta a possibili maremoti, ubicata a pochissima distanza dalle torce e dagli sfiaccolamenti delle vicine raffinerie del polo petrolchimico di Priolo (potenziale rischio “effetto domino”) ed a poca distanza dal centro abitato di Augusta. Inoltre il porto megarese durante lo scarico e il carico di gas resterà bloccato e le imbarcazioni dovranno mantenere una certa distanza, con gravi danni per tutto il comparto. Poi basti pensare che il Gnl nel passaggio dallo stato liquido a quello gassoso, incrementa di ben 600 volte il proprio volume. Quindi se sfuggisse un solo litro di gas a contatto con l’aria diventerebbe di 600 litri e, essendo il Gnl più pesante dell’aria, la nuvola resterebbe a mezza aria in balia dei venti. Se detta nuvola, sospinta dai venti, raggiungesse le fiaccole degli impianti si avrebbe un disastro con relativo effetto domino che coinvolgerebbe anche altri centri abitati posti nelle vicinanze“.

Pertanto Decontaminazione Sicilia – prosegue Solarino – pur riconoscendo nel Gnl ridotte capacità inquinanti, ritiene che allocarlo in un’area ad elevata sismicità ed a densa concentrazione di impianti industriali, è inconciliabile con le aspettative di sicurezza e di precauzione degli abitanti dell’area Sin. Infatti nell’esposto (depositato in Procura nel maggio 2019, ndr) si riteneva che se proprio il porto di Augusta dovesse, per scelte internazionali e nazionali, dotarsi ti tale infrastruttura, che comunque la legheranno per altre 30 o 40 anni il tempo di ammortamento dell’investimento alle fonti fossili, sarebbe più opportuno che detto impianto venisse realizzato offshore in mare aperto. Altrimenti si tratterebbe di aggiungere una nuova criticità alle tante altre già esistenti“.

Quanto ai risvolti occupazionali, Solarino evidenzia: “L’Autorità di sistema portuale afferma che il deposito costiero offrirà nuove opportunità di lavoro (50 posti e 250 nell’indotto). Forse questo sarà vero per quanto riguarda il periodo di realizzazione dell’impianto ma per la gestione dello stesso saranno chiamati tecnici specializzati provenienti da altre parti. Quindi si tratterà di una ricaduta di posti di lavoro esigua e momentanea. L’associazione Decontaminazione Sicilia ribadisce invece che il nostro territorio ha bisogno delle bonifiche. Quelle sì che comporterebbero una notevole ricaduta di posti di lavoro“.

Il presidente di “Decontaminazione Sicilia” conclude con un appello all’amministrazione Di Mare: “L’Autorità portuale parla di “Rivoluzione ambientale” e di “azioni mirate a ridurre l’impiego di energie da fonti fossili, privilegiando le tecnologie a minor impatto ambientale e favorendo l’utilizzo di fonti rinnovabili”. Sappiamo tutti che il Gnl è una fonte fossile e non rinnovabile. Pertanto se si volessero utilizzare fonti rinnovabili si utilizzerebbero altri tipi di fonti. Avevamo chiesto, attraverso la stampa, che la precedente Amministrazione comunale megarese prendesse una chiara decisione sull’argomento a tutela e salvaguardia della cittadinanza. Ma non ricevemmo alcuna risposta. Ora chiediamo anche alla nuova Amministrazione comunale, insediatasi da alcune settimane, di pronunciarsi a tutela e salvaguardia degli augustani“.


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