Augusta, un successo il quarto raduno degli zampognari di Sicilia
AUGUSTA – Il “Raduno degli zampognari di Sicilia”, alla quarta edizione, si è svolto nella domenica di ieri nel centro storico, come da programma.
Intorno alle 17, sono arrivati gli zampognari della Sicilia orientale e centrale, segnatamente dai comuni di Acireale, Aci Catena, Avola, Barcellona Pozzo di Gotto, Butera, Catania (quartiere San Giovanni Galermo), Catenanuova, Castelmola, Fiumefreddo di Sicilia, Forza d’Agrò, Letojanni, Messina (frazione San Filippo Superiore), Noto, Priolo Gargallo, Riposto, Rosolini, San Gregorio di Catania, Santa Maria di Licodia, Santa Teresa di Riva.
La manifestazione è patrocinata dal Comune e inserita nel cartellone “Natale ad Augusta“. I musicisti ospiti sono stati accolti a palazzo di città dal sindaco Giuseppe Di Mare e dagli assessori Pino Carrabino e Domenico Zanti, oltre che da Emanuele Di Grande, nel 2017 artefice del ritorno della zampogna al centro della tradizione natalizia cittadina, ideatore del raduno, nonché presidente del corpo bandistico “Federico II – Città di Augusta”.
Tre i maestri zampognari che hanno preso parte al raduno: Pippo Carpita da Castelmola, che ha festeggiato il 50º anno di attività di costruttore con premiazione nel salone di rappresentanza del palazzo di città, Stefano Iarrera e Salvatore Tomasello, tutti costruttori di zampogne “a paro” siciliane, comunemente note come “ciaramedde”. Da evidenziare l’ormai costante presenza dell’augustano Matteo Galofaro, uno dei più giovani zampognari della regione.
Diverse le formazioni musicali come quella del maestro Salvatore Ferlito, con Giusy Morale ed Enrico Di Dio, poi “La Trinacria del folk” composta da Antonio Donato, Massimo Brancato insieme al giovane Maurizio Cicala e a Grazia Cernuto. Dal Catanese, sono giunti il duo di Camillo Alizzi e Giovanni Bottino, il docente Francesco Salanitri e il giovanissimo Attilio Vagliasindi.
Importante la partecipazione di famiglie di zampognari di lunga tradizione. Dal Messinese, Francesco Forestieri erede della storica famiglia di costruttori Mento detti “Sciuni”, mentre Lillo Scionti ha rappresentato la storica famiglia Puglisi, Davide Pellegrino ha raccolto il testimone della tradizione familiare iniziata dal nonno Paolo, suonatore nella frazione San Filippo Superiore a Messina, e Tony Cundari da Castelmola. Da Butera (Caltanissetta), la storica famiglia Chiolo con il valente Pierangelo insieme al padre Rocco, zampognari da almeno quattro generazioni. La famiglia Accordino, con Sebastiano e il papà Antonino di Santa Maria di Licodia (Catania), ha esordito insieme ai due giovanissimi fisarmonicisti Giuseppe e Francesco Furneri.
Significativa la presenza di Rosario Ferro, unico zampognaro di Sicilia non vedente che tramanda l’antica usanza dei suonatori non vedenti che negli scorsi due secoli erano addetti e specializzati nel perpetuare le “Ninnaredde” delle novene dell’Immacolata e del Natale.
Dal Val di Noto sono intervenuti gli zampognari guidati da giovane Gioele Galizia. Erano presenti anche i maestri tamburellisti Nino Scifo, Nina Trombetta e Margherita Badalà, quest’ultima esperta conoscitrice e perpetuatrice del “Ballettu” su zampogna, un’antichissima arte sulla quale ha realizzato pubblicazioni e documentari.
A creare la cornice ideale ci hanno pensato gli alunni dei tre istituti comprensivi della città, che hanno partecipato alla serata con il presepe vivente guidati dai loro docenti e genitori, e animando anche nelle chiese la vigilia della Novena di Natale con canti e preghiere della tradizione siciliana. Non hanno fatto mancare le proprie luci i commercianti del centro storico, che per l’occasione hanno assicurato l’apertura domenicale, accogliendo i musicisti giunti in città.
Al termine della manifestazione, don Alfio Scapellato, amministratore parrocchiale della chiesa Madre, ha impartito una benedizione a tutti gli zampognari intervenuti, grazie ai quali i festeggiamenti del Natale sono intrisi di un suono antico che continua a emozionare ogni generazione.