News

Autorità portuale “scippata”, Delrio esce allo scoperto: ecco le ragioni della scelta

AUGUSTA – Si aggiungono nuovi elementi rivelatori in merito allo “scippo” subito da Augusta della sede della nuova Autorità di sistema portuale, trasferita a Catania con decreto ministeriale, esistente anche se non ancora pubblicato. È il ministro Graziano Delrio alla Camera lo scorso martedì, in risposta immediata a un’interrogazione della parlamentare siracusana di Forza Italia Stefania Prestigiacomo, a superare di fatto la polemica con il governatore regionale Crocetta e a fornire la prima spiegazione reale della scelta comunque operata dal Mit.

Alla richiesta della parlamentare di Forza Italia di ritirare il decreto, Delrio ha risposto che tra le ragioni della riforma di riordino vi è la considerazione che “nei porti italiani purtroppo gli investimenti non si facevano e non c’era stimolo ai traffici” e ha chiosato che nel porto di Augusta ci sarebbero “oltre 200 milioni di euro non spesi ed investimenti pronti, peraltro oggetto insieme alla Sindaca e all’Assessore regionale di valutazioni attente per farli ripartire“.

Un’accusa chiara, che pone allora l’interrogativo sul commissariamento dell’Autorità portuale di Augusta, per ben cinque anni complessivi sui sedici dall’istituzione, con commissari decretati proprio dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di cui Delrio è titolare dall’aprile del 2015.

Sul criterio adottato per la scelta della sede, Delrio ha sostenuto: “Abbiamo utilizzato un criterio uguale per tutti, quello del porto “core”, ma confermo anche che dentro la legge vi era la facoltà per le Regioni di suggerire per periodi anche transitori che la sede venisse allocata in altro porto, caso della Regione Sicilia che ci ha con due note, in agosto e settembre, sottolineato la difficoltà per il porto di Augusta di rappresentare la sede amministrativa“. Da parte del Ministro, anche un tentativo di sminuire la questione della sede, asserendo nel corso della sua risposta che si tratta del “luogo dove si riunisce il consiglio di amministrazione, niente più, perché rimarranno le direzioni amministrative nei rispettivi porti” e aggiungendo di aver “sempre suggerito a tutti, per quanto dipende da me, di alternare le sedi, perché è solo un fatto di allocazione legale“.

Probabilmente non concorderebbero con Delrio sia il governatore Crocetta, che nella sua richiesta, o richieste, ha esercitato la facoltà con quattro pagine di motivazioni di indicare altra sede rispetto al porto “core” megarese, che il sindaco Enzo Bianco, che da un anno a questa parte si è battuto senza tregua per portare la sede a Catania.

Resta da sciogliere, inoltre, il nodo interpretativo su tale facoltà prevista dal decreto di riordino per le regioni. Come obiettato dalla parlamentare Prestigiacomo, rispetto alla scelta della sede, la possibilità di derogare alla legge sarebbe limitata esclusivamente alle autorità di sistema portuale nelle quali ricadono due porti qualificati dal regolamento comunitario come centrali o “core”: il porto di Augusta lo è, il porto di Catania no.

Questo giovedì sera alle ore 20 si terrà ad Augusta un Consiglio comunale “congiunto”, con i consiglieri dei comuni limitrofi, a cui si prevede una folta partecipazione di cittadini, e la si auspica anche di parlamentari, e da cui ci si attende unità della politica del territorio e strategie precise per il mantenimento della sede dell’Autorità di sistema portuale.


La Gazzetta Augustana su facebook

Le Città del Network

 

Copyright © 2023 La Gazzetta Augustana.it
Testata editoriale iscritta al ROC con numero 25784
Direttore responsabile: Cecilia Casole
PF Editore di Forestiere Pietro - P. IVA 01864170897

Copyright © 2015/2023 PF Editore

In alto