AUGUSTA – Dopo gli interventi dei politici siracusani e l’annuncio del sindaco di Augusta di una prossima conferenza stampa sul riordino delle autorità portuali, interviene il parlamentare regionale, fresco di elezione a capogruppo all’Ars di “Sicilia democratica”, on. Giambattista Coltraro.
Ricordiamo che la riforma della governance dei porti, intrapresa dal ministro Lupi e portata quasi a compimento dal successore Delrio, comporterebbe una riduzione del numero delle autorità da 24 a 14, con tagli considerevoli in linea con le politiche di “spending review”. Per la Sicilia le autorità portuali si ridurrebbero a due, con la probabile sede di Palermo per il versante occidentale e invece incertezze e perplessità per il versante orientale.
L’on. Coltraro, pur condividendo la ratio della riforma, esprime le sue preoccupazioni: “Non convince l’incertezza, che sembra ancora permanere, circa la situazione del versante orientale della Sicilia, quasi non si voglia tenere conto di un dato di fatto: quello di Augusta è l’unico porto del versante orientale in grado di realizzare un hub per le merci in Sicilia“.
E, a sostegno della tesi, afferma: “Non sono certo l’unico a pensarlo ma, cosa più importante, lo affermano anche esperti del settore, oltre allo stesso commissario Alberto Cozzo, che ha guidato fino ad oggi l’Autorità portuale di Augusta e che è anche un avvocato specializzato in diritto marittimo“.
Poi il parlamentare regionale pone l’accento sull’eventuale “cassa unica”, derivante dalla fusione delle autorità portuali di Augusta, Catania e Messina: “Non è pensabile che le dotazioni patrimoniali di circa 80 milioni di euro, presenti nella situazione patrimoniale dell’Autorità portuale di Augusta, vengano utilizzate per ripianare i debiti contratti da una cattiva politica gestionale dell’Autorità portuale di Catania“. Per Coltraro, l’accorpamento comporterebbe per i fondi tale impiego, anziché la realizzazione di nuove infrastrutture e la creazione di nuovi posti di lavoro, “con evidente danno patrimoniale per la provincia di Siracusa“.
Infine promette: “Questo non può accadere! Se il Partito democratico, nella persona del ministro Delrio, intende rendersi complice di queste scelte scellerate, intendo impegnarmi personalmente a salire fino a Roma per condurre la battaglia ed evitare questo grave scippo ad Augusta e alla provincia di Siracusa“.