Breve storia di Augusta: il calcio neroverde, squadre memorabili e campi sportivi
AUGUSTA – Nell’ambito di una più ampia iniziativa editoriale promossa da La Gazzetta Augustana.it di divulgazione e promozione della storia di Augusta, abbiamo previsto una rubrica settimanale tematica nel nostro web magazine di approfondimento “Cultura”. Ha per titolo “Breve Storia di Augusta” ed è curata da Filippo Salvatore Lentini, detto Salvo, già ufficiale della Marina Militare, che da appassionato alle vicende storiche e alle tradizioni augustane, facendo ricorso ad un’estesa bibliografia che comprende i numeri del “Notiziario storico di Augusta” e i diversi lavori succedutisi nel tempo di noti studiosi della storia cittadina (che Lentini ci ha chiesto di menzionare in ordine casuale in premessa: Mario Mentesana, Elio Salerno, Tullio Marcon, Ennio Salerno, Vincenzo Cacciaguerra, Ezechiele Salerno, Giorgio Casole, Sebastiano Salomone, Giovanni Vaccaro, Giuseppe Messina, Giovanni Satta, Giuseppe Carrabino, Italo Russo e non solo), nonché il repertorio di immagini in suo possesso fatto di scatti di storici fotografi per professione o passione (di Giuseppe Bottino e Pietro Ronsisvalle in prevalenza, ma anche di Sanfilippo, Roccaforte, Passanisi, Manzella, Di Mare, Quartarone), ha pubblicato nel 2008 l’apprezzata opera dal titolo “L’Isola delle Palme”. Offrirà ai lettori de La Gazzetta Augustana.it, per la prima volta su una testata, la versione ridotta e adattata al web della sua pubblicazione.
44. Il calcio neroverde, squadre memorabili e campi sportivi.
- Sport Club Megara 1908
Ad Augusta il gioco del calcio nacque nei primi anni del Novecento, quando nel 1908 si costituì la Società Sportiva ‘Sport Club Megara’, una fra le prime sorte in Italia. La nascita di questo sodalizio fu fortemente ‘caldeggiata’ dal giovane augustano e futuro Generale Giovanni Reitano, che ne fu anche giocatore e capitano per alcuni anni. La passione per il pallone era stata contagiata, qualche tempo prima, da marinai della Royal Navy e delle mercantili inglesi, ormeggiate in rada; baldi giovanotti, che non perdevano occasione per organizzare delle partite di calcio, alle quali partecipavano anche dei ragazzi augustani.
La squadra di calcio augustana, che fece del nero-verde i propri colori sociali e portando sul petto l’Aquila Imperiale’ stampigliata sulle magliette, si esibiva al ‘Campo Sportivo Megara’, in seguito realizzato nel vasto spiazzo esistente nel vecchio piano del castello, proprio nelle vicinanze dello stesso maniero svevo. In pratica, il campo sportivo si trovava nella vasta spianata presente all’interno dei Giardini Pubblici, nello stesso luogo dove negli anni quaranta nacque il ‘Cine Teatro Kursaal Augusteo’.
Il ‘Megara 1908’ annoverava nelle sue fila quasi tutti elementi locali, bravi giocatori che, allenati dal maestro Carmelo Muscatello, difendevano con grande impeto ed orgoglio i colori nero-verde di Augusta, battendosi, con grande ardore e generosità davanti ad un pubblico sempre più entusiasta. Un comportamento mantenuto da tutti gli atleti, con il proposito di scendere in campo con il giusto impegno, l’immancabile agonismo e la dovuta lealtà sportiva, in particolare negli agguerriti derby con le compagini dei paesi vicini per prevalere sull’avversario in nome del proprio sodalizio sportivo. Un atteggiamento esemplare, soprattutto se si pensa che, a differenza dei tempi più moderni, all’epoca quei calciatori non usufruivano di ricchi compensi e magari si contentavano di un modestissimo premio, quale poteva essere un bel gelato od una rinfrescante bibita fresca! In effetti, erano tempi totalmente diversi ed il giocare a calcio era una vera e sana passione, per la quale si era disposti non solo a giocare senza alcun compenso, ma anche di procurarsi a proprie spese l’adeguato vestiario.
Superati gli anni della Grande Guerra ed il periodo di ripresa nazionale, la squadra augustana, che nel frattempo era diventato il ‘Gruppo Sportivo Dopolavoro Megara 1908’, nella stagione calcistica 1931/32 si iscrisse al Campionato di Terza Divisione Siciliana e l’anno successivo approdò al Campionato di categoria superiore, riuscendo in seguito a conquistare anche la Prima Divisione.
- Campo sportivo Palma
Abbandonato e sgombrato dalla sua sede all’interno della “Villa”, anche per far spazio alla costruzione del ‘Kursaal Augusteo’, l’oramai vecchio ‘Campo Sportivo Megara’ fu rimpiazzato dal ‘Campo Palma’, un ‘rettangolo di gioco’, situato in una zona demaniale dell’allora distante ‘Borgata’. Il campo era ricavato in un ampio terreno delimitato da una semplice rete metallica, gli spogliatoi erano stati costruiti dietro la porta situata nella parte Sud, mentre la tribuna coperta, allestita nella parte centrale del lato Est, era capace di contenere un più che modesto, per l’epoca, numero di spettatori. Tantissime altre persone si appostavano, stando in piedi, lungo la rete metallica che circondava il terreno di gioco, ritrovandosi in concreto a pochissima distanza dalle linee laterali e, quindi, quasi a contatto degli stessi calciatori. Il ‘Campo Palma’, che è stato il teatro di grandi incontri per quasi un ventennio, lo si potrebbe definire il ‘Tempio del Calcio’ augustano, anche per essere stato capace di esercitare un fascino particolare sui tanti bambini degli anni Cinquanta che, vedendo ed ammirando giocare i calciatori con la ‘casacca nero-verde’, sognavano un giorno di calcare quel terreno.
Si era nella seconda metà degli anni quaranta, in sostanza nell’immediato secondo dopoguerra, ed il sodalizio nero-verde, che per motivi amministrativi era stato rifondato come ‘Associazione Sportiva Augusta’ ripartendo dal campionato di ‘Prima Divisione’ e conquistando subito la partecipazione a quello di ‘Promozione’, svolgeva i suoi campionati in questo nuovo campo sportivo. La compagine megarese raggiunse il livello di competizione calcistica più alto della sua storia nella stagione 1947/48 quando, ripescato per meriti sportivi, fu ammesso nell’allora Campionato Nazionale di Serie C, affrontando squadre di alto rango calcistico, quali erano quelle di Catania, Siracusa, Messina e Reggio Calabria, tanto per citare le più note.
- Campo sportivo Terravecchia
Nei primi anni sessanta, venuti a mancare i requisiti di regolarità federale per svolgere gli incontri di calcio nel ‘Campo Palma’, poco curato e sempre più abbandonato a se stesso, la squadra con in petto lo ‘stemma dell’Aquila Imperiale’, simbolo della città, emigrò nell’estremo Sud dell’abitato urbano, ovvero a ‘Terravecchia’, nel campo sportivo esistente all’interno del comprensorio militare del Comando Marina. Il campo della Marina Militare, che aveva i requisiti richiesti dal regolamento federale ed in più era coperto da un manto erboso mai visto in città, permise alla società megarese di poter partecipare ai regolari campionati di appartenenza. A metà degli anni sessanta l’allora ‘Associazione Sportiva Augusta’, in grave crisi finanziaria, e la nuova ’Società Sportiva Megara’, sorta su iniziativa di un comitato di sportivi locali confortati dal sostegno finanziario dell’Amministrazione Comunale, si unirono e diedero vita alla ‘Polisportiva Megara Augusta’. La nuova società calcistica ripartì dal Campionato di Seconda Categoria, disputando degli ottimi ed indimenticabili tornei al ‘Campo Sportivo Terravecchia’, ed in seguito approdò stabilmente nei Campionati di Promozione.
- Campo sportivo Fontana
All’inizio degli anni Settanta, dopo il lungo periodo trascorso al ‘Terravecchia’, in città nacque, forse per la prima volta ad Augusta, un nuovo impianto per lo sport: il ‘Campo Sportivo Fontana’, nome derivante dal luogo dove questo era stato costruito. Si trattava di un progetto che prevedeva la costruzione di uno stadio polisportivo, con il rettangolo di gioco attorniato dalla pista per le attività atletiche, moderni spogliatoi, impianto di illuminazione per le partite in notturna ed ampi spazi ricavati per costruirvi le tribune. Purtroppo, il progettato impianto sportivo rimase un’eterna opera incompiuta e lo stesso rettangolo di gioco inizialmente coperto da un bellissimo prato verde, non adeguatamente curato, si ridusse ben presto ad un campo con fondo battuto che era polveroso o fangoso, a seconda della situazione meteorologica; inoltre la progettata pista di atletica non fu mai realizzata e, per di più, le preventivate tribune non furono mai costruite in modo stabile ma in maniera mobile con i tipici ‘tubi innocenti’. E come se tanto non bastasse già, dopo trentacinque anni di sfide calcistiche, di studiati tatticismi e di grande agonismo all’interno delle sue mura, alla presenza di un numero di spettatori sempre consistente, l’impianto sportivo di Contrada Fontana, trascurato ed anche ‘infettato’, da tempo è stato chiuso per inagibilità.
La nuova struttura sportiva fu inaugurata nella stagione calcistica 1971/72 ed ospitò le gare che il ‘Megara Augusta’ svolgeva nel Campionato di Promozione. Tre anni più tardi, nella stagione 1974/75, con il contributo dei tifosi presenti in massa nella tribuna del ‘Fontana’ ad incoraggiare ed incitare i calciatori in casacca nero-verde, il ‘Megara’ conquistò la tanto agognata promozione alla ‘Quarta Serie’, traguardo all’epoca molto ambito. A tale torneo la compagine megarese partecipò per ben quattro stagioni, richiamando nelle tribune del ‘Fontana’ sempre più spettatori, che assistevano ad incontri calcistici di livello superiore a quelli ai quali erano abituati fino ad allora.
Il ‘giocattolo’ dell’epoca cominciò a sgretolarsi nel 1979 quando, alla fine del campionato, il ‘Megara Augusta’ retrocesse nel limbo della ‘Promozione’. Dopo un lungo periodo di oltre un decennio trascorso fra alti e bassi, nel 1993 la squadra nero-verde assunse il nome di ‘Polisportiva Augusta 1908’ e si crearono le basi per instaurare una buona dirigenza e, soprattutto, creare una rosa di bravi giocatori. Pertanto, con una attenta campagna acquisti ed una ottima conduzione dirigenziale e tecnica, nella stagione 1997/98 la formazione augustana conquistò la promozione nel Campionato di ‘Eccellenza’, rimanendoci purtroppo una sola stagione e ritornando mestamente a disputare i campionati delle categorie inferiori.
Si giunge così agli albori del Duemila e nella scena calcistica augustana emerge la figura di Ivan Meli che, diventando il più giovane presidente nella lunghissima storia della società nero-verde, manifesta uno sviscerato attaccamento alla squadra della sua città. Una grande passione nutrita sin da quando giovanissimo seguiva la squadra del cuore dalle tribune del ‘Fontana’ ed ambiva a riportare il Megara Augusta agli alti ranghi del calcio siciliano. Purtroppo il suo agognato progetto si interruppe nel 2002 in un tragico incidente stradale, dove trovò la morte insieme al tecnico della squadra Salvatore Saraceno che lo accompagnava per svolgere delle mansioni per la società calcistica.
La mancanza di persone aventi una grande passione per il calcio ed una certa disponibilità finanziaria, come avvenuto negli anni settanta quando il presidente era il dottore Francesco ‘Ciccio’ Corallo, ha influito di molto sull’esistenza del glorioso ‘Megara Augusta’ che, ritrovandosi perennemente in grosse difficoltà economiche, è scomparso dal mondo del pallone dopo essere stato per un secolo l’indubbio simbolo calcistico della città.
- Campo sportivo Megarello
Nell’estate del 2008, anno del centenario della fondazione, su iniziativa di Franco Scuderi ex calciatore del Megara e del figlio Massimiliano, nacque l’Associazione Sportiva Dilettantistica ‘Megara Club Augusta 2008’. Già da qualche anno gli Scuderi erano i proprietari del ‘Koala Club Augusta’ che, a conduzione prettamente famigliare, erano riusciti a portare nel campionato di Seconda Categoria. In seguito, ripescato in Prima Categoria, dal 2013 il club augustano diventa di proprietà di alcuni imprenditori locali e nella stagione 2016/17 è ammesso a disputare il Campionato di Promozione, potendo utilizzare il Campo Sportivo Megarello come centro sportivo e luogo dove disputare gli incontri di campionato.
- Borgata Augusta
Grazie ad un gruppo di autotrasportatori che, oltre alla passione per il calcio, nutrivano anche sentimenti di rivalsa sportiva nei confronti dei ‘cugini megaresi’ storici rappresentanti del calcio augustano, nel 1963/64 fu fondata la ‘Associazione Sportiva Borgata Augusta’, ovvero l’A.S.A.B. la squadra di calcio rappresentante l’omonimo e popoloso quartiere cittadino. Il presidente di questa nuova realtà calcistica augustana, anch’essa avente i colori sociali nero-verde e partecipante ai tornei minori provinciali e regionali, era Vincenzo (‘Nzinu) Costa che scelse la sede nella centrale Via Giovanni Lavaggi. Due anni più tardi, sempre in Borgata, nacque una modesta società calcistica composta da ragazzini ed adolescenti che, proprio per tale motivo, prese il nome di “Juniores” ed aveva come presidente Salvino Vella. Questa giovane compagine, che costituiva il ‘serbatoio’ dei futuri calciatori dell’A.S.A.B., esistette fino al 1968 quando si trasformò nella nuova società sportiva “Enel Juventina”.
Nel 1970, in seguito all’assorbimento della giovane “Enel Juventina”, la veterana ‘A.S.A.B.’ cambiò il nome in ‘Unione Sportiva Borgata Augusta’ (U.S.B.A.) ed iniziò partecipando al torneo dilettante di Seconda Categoria. In concomitanza di questa nuova avventura, per la squadra della Borgata iniziò il periodo più florido e maggiormente ricco di successi e soddisfazioni sportive: era l’era del dottor Diego Buda, il presidente ‘storicamente’ più noto che è rimasto in carica per un lungo periodo e portando la società a raggiungere i traguardi più lusinghieri. Alla sua guida, ottimamente collaborato dai vari Pippo Bertoni, Federico Riso, Carmelo Firrincieli, Rosario Messina, più noto come ‘Saru ca ‘ntinna’ e Carmelo Rapisarda il massaggiatore avente la ‘spugna magica’, si disputarono campionati calcisticamente indimenticabili con due promozioni in quattro anni. Fra queste la vittoria ottenuta nella stagione 1974/75 con la promozione della Borgata Augusta nel ‘Campionato di Promozione’, che significava la realizzazione del sogno ‘burgaiolo’: sfidare in derby di campionato il ‘rivale’ di sempre, ovvero il Megara Augusta. Negli anni seguenti la compagine della Borgata continuò a disputare ancora i campionati dilettantistici, sempre con risultati buoni ma non come quelli ottenuti in precedenza negli anni settanta. Difatti, anno dopo anno in maniera lenta ma inarrestabilmente, iniziò la fase discendente che, soprattutto dopo la partenza del dottor Buda, a metà degli anni novanta e dopo un trentennio di esistenza portò tristemente alla scomparsa dal mondo calcistico la gloriosa squadra del rione della borgata di Augusta.
- ‘Club Juve John Charles’
Fra le diverse squadre di calcio, formate prettamente da adolescenti, esistenti in città nei primi anni sessanta ve ne erano due in particolare che raggruppavano il maggior numero di ‘giovani calciatori’ augustani. Si trattava dell’Atletico e dell’Ambrosiana, nate dalla voglia di ragazzi appassionati del gioco del calcio che si riunivano, in mancanza di una propria sede, in qualche luogo pubblico per organizzare le gare da svolgere ed i tornei ai quali partecipare. Tanti ragazzini che si autotassavano, sacrificando con piacere le loro esigue ‘paghette’ famigliari, per acquistare l’abbigliamento necessario per svolgere tale attività sportiva. Qualche anno più tardi dalla ‘fusione’ di queste due formazioni si generò un numeroso gruppo di bravi e promettenti calciatori, quasi tutti nati negli anni cinquanta, destinati ad essere fra i futuri protagonisti degli eventi calcistici di Augusta, almeno fino agli anni Ottanta. Tanti giovani atleti che non passarono inosservati ad alcuni commercianti locali, desiderosi di costituire una nuova e più concreta società calcistica. Cosa che avvenne nella seconda parte degli stessi anni sessanta quando i fratelli Blanco, commercianti nel settore ortofrutticolo, costituirono la società calcistica ‘Club Juve John Charles’.
La nuova realtà calcistica di Augusta, ritenuta la terza forza cittadina dopo il Megara e la Borgata, nel corso della sua esistenza ha preso parte ai tornei minori siciliani ottenendo, in varie occasioni, anche dei prestigiosi e lusinghieri risultati sportivi. Dopo la gestione dei fratelli Blanco, all’alba degli anni settanta la presidenza della società bianconera passò al commerciante di arredamenti Giovanni Grimaldi che la mantenne per un breve periodo quando gli subentrò Salvatore Passanisi, titolare del negozio ‘Passanisi Sport’, che è stato il più longevo presidente del ‘Club Juve John Charles’. Durante la lunga presidenza del Passanisi, il ‘John Charles’ è riuscito a raggiungere dei risultati sportivi abbastanza soddisfacenti, seguito costantemente da un discreto ma appassionato numero di simpatizzanti. Quando negli anni ottanta il presidente Salvatore Passanisi passò il testimone ad altri interessati che, con molta passione e con tantissimi sacrifici economici, riuscirono a far sopravvivere la società ancora per un altro decennio.
- Società Sportiva Brucoli
Il piccolo borgo marinaro di Brucoli, frazione del comune di Augusta, ha una sua storia calcistica che, anche se per un breve arco di tempo e non molto altisonante, ha vissuto un suo periodo di notorietà. Questi anni di splendore del calcio brucolano sono incentrati negli anni settanta e derivano dalla nascita della ‘Polisportiva Brucoli’, società calcistica fondata nel 1973 dall’allora autotrasportatore Vittorio Trigilio, dove militavano tanti elementi noti nel calcio augustano e che partecipava al torneo di Terza Categoria.
- Calcio femminile
Negli anni settanta ad Augusta esistevano due società di ‘Calcio Femminile’ che, composte da brave atlete, destarono molta attenzione, soprattutto nel pubblico maschile. La curiosità delle persone derivava dalla novità di vedere delle ragazze giocare a calcio, sport fino allora praticato prettamente dai maschi, ed anche per potersi gustare la ‘gratuita passarella’ offerta da belle ragazze in maglietta e calzoncini. Una delle due ‘formazioni rosa’ era allenata da Pippo Scozzese, già calciatore di una certa notorietà in squadre cittadine; mentre l’altra era guidata da Jano Mazziotta, noto sportivo ed appassionato del calcio locale. Sia lo Scozzese che il Mazziotta erano molto bravi a saper trasmettere le tecniche e le tattiche calcistiche che, in quegli anni, con molta probabilità erano ancora quasi dei tabù per le donne.
- Calcio locale
Oltre alle squadre più note e durature, quali il ‘Megara’, la ‘Borgata’ ed il ‘John Charles’, in città sono esistite altre associazioni calcistiche che partecipavano ai vari tornei siciliani ed avevano un più che modesto numero di sostenitori. Fra queste si ricordano la ‘Società Sportiva Arsenale Augusta’, esistita per circa un lustro a cavallo degli anni quaranta e cinquanta e che giocava al Campo Palma, la ‘Giuseppe Amato’, venuta alla ribalta fra gli anni cinquanta e sessanta, e la ‘Società Sportiva Megarese’ formatesi nei primi anni settanta e che si esibiva al Campo Sportivo Fontana. Un cenno va anche a quelle altre società calcistiche sorte in seguito alla costituzione di club di tifosi di squadre di risonanza nazionale quali, per esempio, il Milan, l’Inter e la Fiorentina.
In concomitanza dell’esistenza di tutte queste squadre elencate, tante altre squadre locali si formavano in occasione di ricorrenze o di festeggiamenti religiosi e, soprattutto, quando si svolgevano i classici tornei estivi di calcio. Campionati stracittadini molto attesi che, soprattutto nel lungo periodo compreso dagli anni sessanta agli anni ottanta, riuscivano a coinvolgere quasi tutti gli amanti del calcio, sia abituali giocatori che semplici appassionati della sfera di cuoio. Nelle squadre che si formavano nei tornei estivi solitamente ve ne erano alcune che rappresentavano dei rioni cittadini ed elencavano nella rosa anche dei ragazzi che, durante lo svolgimento dei normali tornei provinciali o regionali, giocavano nelle squadre dove militavano, mentre d’estate giocavano per difendere il loro quartiere di appartenenza: era come se rispondessero ad una convocazione della Nazionale! Inizialmente questi tornei amatoriali si svolgevano in luoghi di ripiego, ovvero in campi di fortuna ‘tracciati’ sulle ex saline comunali ed al ‘Pantano Danieli’, nei pressi della stazione ferroviaria; in seguito al ‘Campo Palma’, in quello della Marina Militare a ‘Terravecchia’ ed anche al ‘Campo Fontana’, prima che questo chiudesse i battenti. Altri siti nel territorio augustano abbastanza utilizzati, anche se esistenti in periferia, erano il campetto dell’Aeroporto, all’ombra dell’Hangar, oppure il ‘Campo Amara’, su al Monte Tauro od ancora il ‘Campo Carrubba’ nella zona Paradiso. Tanti luoghi dove poter giocare a pallone e, di conseguenza, varie squadre partecipanti e composte da ragazzi provenienti da tutte le zone di Augusta, che si sfidavano con un certo agonismo in incontri di continui derby stracittadini.
Erano, in ogni caso, dispute cariche di assoluta rivalità calcistica e rionale, capaci di richiamare molti spettatori che seguivano con grande partecipazione ed entusiasmo questi tornei locali. Tutti luoghi che, per motivi diversi, ormai non sono più praticabili; siti abbandonati, mutati o scomparsi per sempre e rimasti nella mente soltanto di coloro che li hanno vissuti in un passato ormai lontano e travolto dal tempo. Il campo di calcio più caratteristico fra quelli elencati rimane quello che si ‘squadrava’ sulle vecchie saline, abbandonate già da diversi anni, che si trovavano alla fine dell’allora breve Via Catania, all’incirca nella stessa area dove attualmente si trova la scuola dell’Istituto Tecnico Industriale ‘Arangio Ruiz’. Da parte sua il vecchio e caro ‘Campo Palma’, dove tantissimi ragazzini di diverse generazioni hanno mosso i primi passi nell’affascinante e fantastico mondo del calcio, è stato assorbito dalla costruzione di edifici abitativi ad uso del personale della Marina Militare. Mentre il ‘Fontana’, la cui area è ancora esistente in quel luogo delle antiche saline dove fu costruito, ha dovuto forzatamente segnare il passo a causa della presenza di materiali tossici all’interno della sua struttura.
- Calcio a 5
La carenza di campi di calcio in città, associata alle sempre esistenti difficoltà finanziarie, influì a ridimensionare di molto il numero delle società calcistiche e, in particolar modo, anche quello delle semplici ed occasionali squadre presenti ad Augusta; di conseguenza scomparvero anche i tradizionali tornei locali, diventati difficili da organizzare proprio per la mancanza di luoghi adatti al loro svolgimento. Un fenomeno dovuto anche per il ‘ripiego’ che, in assenza del vecchio e tradizionale calcio, portò gli appassionati del pallone a seguire il nuovo ‘Calcio a 5’, sviluppatosi da oltre un trentennio ad Augusta, oltretutto con ottimi risultati anche ai livelli nazionali. Così, come per rispettare una moda, in città cominciarono a nascere le prime società di ‘calcetto’, raggiungendo anno dopo anno un importante numero di tesserati ed una discreta quantità di squadre.
La prima società di Calcio a 5 a tracciare in maniera concreta il sentiero che conduceva in quel nuovo mondo calcistico fu la ‘Corbino’, che ha rappresentato la città di Augusta negli alti livelli nazionali di quella disciplina sportiva. In seguito, con l’avvento della ‘Augusta Calcio a 5” di Giovanni Santanello, la città di Augusta ha potuto fare la sua passerella a livello nazionale militando, spesso con onore, per diversi anni nella massima serie nazionale.
È doveroso ricordare che la nascita delle prime società di Calcio a 5 è stata preceduta e, nello stesso tempo, agevolata dalle tantissime squadre che, in maniera simile a quelle del calcio, si formavano in occasione dei tornei cittadini. Campionati locali che, in assenza di adeguati impianti, si svolgevano in Piazza Castello, all’interno della ‘Villa’, ed in qualche occasione anche in Piazza Duomo. Da annotare che anche per il ‘calcetto’ si formano di continuo delle squadre per disputare incontri amichevoli o mini tornei di ogni genere, allo stesso modo come avveniva in passato per quello che da qualche tempo i ragazzi moderni definiscono ‘Calcio a 11’! A favorire il diffondersi del Calcio A5 hanno contribuito moltissimo i campi da tennis, già esistenti nei dintorni di Augusta e che sin dagli anni ’80 si adeguano facilmente allo scopo.
Salvo Lentini