Carcere di Augusta, detenuti in diretta su Tik Tok. Sequestrati 2 telefonini, agenti penitenziari aggrediti
AUGUSTA – Nuove tensioni nel carcere di Augusta, nella serata di ieri, dopo il sequestro di due smartphone nella disponibilità di un paio di detenuti. La perquisizione ad opera degli agenti penitenziari è scattata alcuni minuti dopo una diretta su Tik Tok trasmessa dai reclusi.
Secondo quanto fanno sapere oggi i sindacati di categoria Sippe e Cnpp, il comando della Polizia penitenziaria ha disposto i controlli, conclusi con il sequestro dei due telefonini che ha provocato la reazione dei detenuti.
Questi ultimi avrebbero aggredito quattro agenti penitenziari, poi costretti a fare ricorso alle cure dei medici, e contestualmente hanno messo a soqquadro la cella per poi tentare di appiccare un incendio. Successivamente si sarebbero registrati tentativi di aggressione ad altri tre agenti, quando i detenuti coinvolti venivano trasferiti in altro reparto per essere esclusi dalle attività comuni.
La situazione è stata sedata. Sono in corso le indagini per scoprire in che modo quegli smartphone sono entrati nel carcere di Augusta.
“La realtà inizia a superare di gran lungo la fantasia“, commentano in una nota stampa Massimiliano Di Carlo e Giuseppe Mandurino, dirigenti della Federazione sindacati autonomi Cnpp. I diversi sindacati di Polizia penitenziaria segnalano da tempo le criticità della casa di reclusione di Augusta, con agenti che tra l’altro proseguono per protesta, dallo scorso 6 settembre, l’astensione dalla mensa obbligatoria di servizio.
“Urgono interventi urgenti ed autorevoli – affermano i due sindacalisti – la situazione è ormai fuori controllo, servono uomini, mezzi e adeguamenti strutturali. Abbiamo più volte sollecitato gli organi regionali e centrali dell’Amministrazione penitenziaria (Prap e Dap) senza mai sortire alcun effetto positivo“. “Ora – concludono – la situazione sta divenendo anche di ordine pubblico, visto quanto accaduto ieri sera, ed è per questo che ci appelliamo al Prefetto affinché si interfacci con il Governo“.
(Foto di copertina: repertorio)