AUGUSTA – Ieri in tarda serata la pubblicazione di un video, prodotto dal Blog di Grillo, in cui il sindaco pentastellato Cettina Di Pietro fornisce un’interpretazione autentica della posizione dell’Amministrazione riguardo alla paventata istituzione di un centro permanente per immigrati nell’area portuale di Augusta.
Nel video, titolato con hashtag “Frontedelporto”, premette: “Per scelte che sono state prese dalle precedenti amministrazioni, ci troviamo in una situazione paradossale: abbiamo una grossa base militare, una base Nato, il più grosso petrolchimico d’Europa e il porto è stato destinato a fare da base per gli sbarchi“.
Il Sindaco illustra, dopo i tavoli romani a cui ha partecipato, un possibile conflitto interministeriale: “In questo momento la partita si gioca tra il ministero dell’Interno che vuole creare all’interno dell’area portuale oltre la tendopoli anche un hotspot, ossia un centro di identificazione degli immigrati, e il ministero delle Infrastrutture che invece vuole continuare a portare avanti la vocazione commerciale del nostro porto core“.
Denunciando i disagi arrecati alle attività portuali dalla tendopoli allestita all’interno del porto commerciale di Punta Cugno, esprime una posizione netta: “L’Amministrazione, invece, vuole intervenire come già sta facendo con incontri interlocutori nei rispettivi ministeri, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e lo sviluppo economico del territorio“.
Ma questa mattina il consigliere comunale della lista “Cambiaugusta” Giuseppe Di Mare ha segnalato l’esistenza di una gara già indetta da Invitalia, per conto del ministero dell’Interno. Risulta infatti pubblicato lo scorso 29 ottobre il bando per la realizzazione di due strutture “per consentire le operazioni di prima assistenza e identificazione delle persone provenienti da Paesi terzi” nei porti di Taranto e Augusta. E si fa addirittura riferimento a progetti già predisposti e che prevedono, oltre alle aree di accoglienza, alloggio e mensa, anche uffici e locali medico-sanitari.
Di Mare accusa: “Prima un’insieme di azioni quasi contemporanee, quasi a gara tra chi faceva di più; oggi da quella visita del Sindaco al Ministro, di cui ancora non si sa ufficialmente cosa si siano detti, da quella manifestazione di piazza di alcuni sindaci della provincia, nulla più è successo, in quella che a parer di tutti doveva essere una battaglia condivisa”.
Segnalando la pubblicazione da parte di Invitalia del bando, commenta: “Tutti segnali di un declassamento della nostra struttura portuale, su cui il silenzio con cui si sta affrontando il problema non fa altro che isolare la posizione della Città tutta, se come è vero che notizie di stampa danno ormai per certa la sede dell’Autorità portuale a Catania, dove tutti i partiti sicuramente hanno un’incidenza più pesante“.
Il consigliere comunale conclude: “Ritengo sia fondamentale che la Presidenza del Consiglio convochi immediatamente e con urgenza un Consiglio comunale invitando tutti gli organi ed i professionisti interessati, compreso il Ministro, per decidere azioni concrete da intraprendere perché il tempo delle parole e dei buoni propositi lasci spazio ad azioni, a tutela della nostra grande risorsa, civili ma forti“.