AUGUSTA – Il 21 novembre ricorre la festa liturgica di Santa Cecilia, patrona dei musicisti, e si rende doveroso rammentare l’ultima testimonianza conservatasi del grandioso organo a canne del diciottesimo secolo che adornava la chiesa di San Domenico, patrono della Città.
Si tratta di una tela di modeste dimensioni che raffigura la Santa secondo la tradizionale iconografia codificata. Un tempo, racchiusa da una cornice sagomata, sovrastava il maestoso organo che dopo il secondo conflitto mondiale fu sostituito da un nuovo strumento, commissionato dal rettore del tempo monsignor Carmelo Cannavà grazie alle offerte dei fedeli e con il generoso contributo delle comunità di Augustani d’America.
Demolita la struttura lignea aggettante, la maestosa cornice fu rimossa e rimontata all’interno della finestra del prospetto su piazza San Domenico, mentre il quadro di Santa Cecilia fu collocato sul parapetto della cantoria.
Giuseppe Carrabino, coordinatore della Confraternite di Augusta, che ne riferisce la storia, spiega: “Purtroppo, durante i lavori di consolidamento e restauro della chiesa, la cornice è andata perduta, mentre il dipinto è rimasto nei locali della chiesa Madre in attesa di essere riposizionato“. Aggiunge: “La tela necessita un intervento di restauro in quanto è priva del telaio ma soprattutto presenta vistosi distacchi della pellicola pittorica“.
Carrabino rivolge un appello alle istituzioni competenti: “Rivolgiamo un invito alla Soprintendenza ai Beni storico-artistici di Siracusa affinché inserisca il dipinto tra i progetti da finanziare, per ultimare così la ricomposizione del corredo pittorico della Chiesa del Patrono“.