AUGUSTA – I dodici consiglieri comunali di opposizione hanno esposto, in una conferenza stampa aperta al pubblico, le proposte offerte nel corso di questi primi cento giorni agli amministratori e che sarebbero state rigettate. Non sono mancate le dure accuse alla maggioranza, dalla Giunta ai consiglieri comunali, relative in particolare a un clima instaurato in Aula e in Città che non consentirebbe un dibattito democratico e civile.
Ieri sera i consiglieri comunali delle opposizioni hanno superato gli steccati delle rispettive liste di appartenenza, ritrovandosi per la prima volta dalle elezioni a fare fronte comune rispetto a ciò che è stato definito “il libro delle favole” dell’Amministrazione e rispetto a una sequela di scelte non condivise.
Si tratta di Salvatore Aviello e Irene Sauro della lista “Territorio unito”, Alfredo Beneventano Del Bosco e Francesco Lisitano della “lista Totis”, Giancarlo Triberio del “Partito democratico”, Alessandro Tripoli della lista “Nessun dorma”, Vincenzo Canigiula della lista “Civico 89”, Salvatore Errante di “Sicilia democratica”, Angelo Pasqua e Biagio Tribulato della lista “Attivamente”, Giuseppe Di Mare della lista “Cambiaugusta” e Marco Niciforo della lista “Noi per la città”.
Premettono negli interventi di apertura che sono minoranza in Consiglio comunale ma che rappresenterebbero l’80 per cento della cittadinanza recatasi alle urne al primo turno. Spiegano di aver dovuto richiedere a suo tempo l’incontro sull’eventuale dissesto finanziario con l’Amministrazione e i tecnici competenti, ottenuto 48 ore prima della seduta, per consultare una documentazione fondamentale a loro ignota.
Ricordano le pressioni esercitate per far sì che venisse proposto ricorso al Presidente della Regione sul caso Oikothen, dopo le perplessità espresse dal Sindaco su un eventuale incarico professionale troppo oneroso. Si menziona la proposta, anche informale, di introdurre il senso unico in direzione Ospedale sul lungomare Granatello, per conciliare lo sviluppo economico di un’area emergente della movida serale con le necessità ospedaliere e di sicurezza.
Tornano sulla proposta di affittare i terreni privati intorno al Faro Santa Croce, utilizzando la soluzione della “sosta di autovetture”, come avvenuto addirittura sulla piazza, per superare il limite del vincolo paesaggistico rispetto alla previsione di un parcheggio. E annunciano che richiederanno un ordine del giorno in Consiglio a breve per definire la vicenda in vista della prossima stagione estiva.
Si sostiene che in questi giorni sarebbe in fase di approvazione il cosiddetto “piano regolatore portuale” e che i cittadini non conoscerebbero ancora quale ruolo intenda assumere l’Amministrazione riguardo a un aspetto vitale per il futuro di Augusta.
I consiglieri di opposizione affrontano la recente deliberazione della maggioranza sulla Tari, sostenendo di aver proposto emendamenti, prima di lasciare l’Aula, per ridurre l’aliquota alle abitazioni residenziali e ai circoli sportivi e contestualmente aumentarla agli stabilimenti industriali, secondo il principio comunitario “chi inquina paga”. E chiedono provocatoriamente come sia stato possibile che il M5s non abbia accettato tale principio. Poi, proprio riguardo alla seduta del 28 settembre scorso, annunciano di aver richiesto la trasmissione degli atti e delle registrazioni audio-video alle autorità competenti per verificare se siano state commesse delle irregolarità.
Nel merito della tematica ambientale, i consiglieri sottolineano altresì la mancata convocazione in tre mesi dell’apposita commissione consiliare. Il baratto amministrativo sarebbe l’unica iniziativa nata da una condivisione nelle commissioni competenti, dal momento che la redazione del relativo regolamento ha visto la collaborazione tra maggioranza e opposizione. Ciò costituirebbe la prova, a detta dei consiglieri di minoranza, che l’opposizione può essere costruttiva solo se la maggioranza cambia atteggiamento.
Infine, una dura presa di posizione sulle carenze e sulle conseguenti disfunzioni dell’ufficio ricostruzione, presso il quale penderebbero oltre duecento pratiche di riparazione degli immobili danneggiati dal sisma del 1990, che, se sbloccate, costituirebbero una vera e propria boccata di ossigeno per l’economia locale, attingendo anche agli ingenti fondi dedicati nell’ordine di alcuni milioni di euro.
Diletta Casole