Politica

Convocazione consiglio comunale e Marturana al centro di un esposto a prefetto e procura presentato da due gruppi di opposizione

AUGUSTA – Le accese contestazioni mosse nella settimana appena trascorsa da parte di alcuni consiglieri comunali della minoranza all’indirizzo della vicepresidente dell’aula, la pentastellata Sarah Marturana, vengono formalizzate in una “segnalazione esposto” indirizzata al prefetto e al procuratore della Repubblica di Siracusa, oltre che all’assessorato regionale alle Autonomie locali e al segretario generale del Comune di Augusta.

L’esposto è sottoscritto dai componenti di due gruppi consiliari dell’opposizione, segnatamente Alfredo Beneventano Del Bosco, Vincenzo Canigiula, Salvatore Errante, Francesco Lisitano, Marco Niciforo e Giancarlo Triberio. Verte sulle procedure adottate dalla vicepresidente Marturana per la convocazione della seduta del civico consesso di domani, martedì 19 settembre, un consiglio comunale “monotematico” sull’elezione del presidente, dopo le dimissioni di Lucia Fichera (che tornerà tra i banchi della maggioranza), che vede la probabile candidatura pentastellata proprio di Marturana dinanzi a pochi consiglieri della minoranza, tra assenze “motivate” per indisponibilità e poi per scelta politica.

I sei consiglieri segnalano una “gravissima mancanza di rispetto istituzionale” da parte della vicepresidente Marturana, quando, a seguito della dovuta revoca per un vizio di forma della precedente convocazione per giovedì 14, ha repentinamente convocato la nuova seduta del 19. Infatti, secondo quanto scritto dai sei consiglieri, lo avrebbe fatto “nonostante la mancanza di un accordo sulla data“, pur sapendo che “molti consiglieri di opposizione non sarebbero stati presenti in quella data“, condotta con “particolare fretta (…) che fa supporre il suo interesse personale nella vicenda” e “in maniera spregiudicata“, e, principale contestazione formale, “senza neppure avere acquisito il preventivo passaggio della proposta di delibera in commissione Affari generali“, con la pec di convocazione del Consiglio per il 19 inviata diverse ore prima (“ore 11,25“, sottolineano i consiglieri) della prevista riunione di commissione (“ore 15,30“).

I sei consiglieri, pertanto, chiedono l’ “immediato intervento” di prefetto e procuratore della Repubblica, per quanto di rispettiva competenza, ai fini della “adozione di ogni iniziativa volta a garantire il rispetto delle regole, della prassi e della correttezza istituzionale“.

Questi gli interrogativi formulati nell’esposto: “Può ritenersi valida una convocazione avvenuta senza il preventivo passaggio della proposta di delibera nella competente commissione Affari generali? Può ritenersi valida la convocazione del Consiglio comunale sulla base di un generico ordine del giorno quale “Elezione Presidente”? Sebbene si possa immaginare di quale carica si tratti, è notorio che l’odg deve sempre riportare la dicitura corretta e non generica. Pertanto non era necessario trascrivere l’odg “Elezione del Presidente del Consiglio comunale”, come peraltro opportunamente fatto dalla commissione Affari generali allorché si riuniva per esprimere il suo parere in previsione della seduta del 14 settembre 2017, per non incorrere in un altro “vizio” di convocazione? Può ritenersi valida una seduta di Consiglio comunale convocata per una questione così rilevante, nella certezza che molti consiglieri comunali non potranno essere presenti e senza il passaggio in conferenza di capigruppo come invece accaduto per la seduta con lo stesso odg poi revocata per difetto di pubblicazione? Può ritenersi valida la convocazione del Consiglio comunale effettuata dal Vicepresidente che sembra disattendere l’art. 13 del Regolamento del consiglio comunale che prevede che il vicepresidente può convocare il Consiglio comunale solo in caso di assenza o impedimento del presidente che invece è dimissionario? Possono ritenersi valide le procedure anomale e frettolose messe in atto dalla signora Marturana, per giungere a quella che sarà la probabile elezione della medesima persona alla carica di presidente del Consiglio comunale? Ragioni di opportunità e di coscienza istituzionale, non avrebbero dovuto invece imporre alla Vicepresidente di dimettersi dalla carica che attualmente ricopre, onde consentire che l’elezione del presidente, a cui è predestinata, avvenga senza ingerenze personali e nel pieno rispetto del dibattito democratico? Anche e soprattutto in considerazione del fatto che tale carica reca con sé indubbi vantaggi, sia per il prestigio personale che comporta sia per il suo peso economico?“.

(Nella foto in evidenza: sede Prefettura di Siracusa)


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