Crescono le start-up in Sicilia e superano le difficoltà
Il Sud, e nello specifico la Sicilia, è un luogo all’interno del quale, fra mille difficoltà, non mancano certo le idee e le giovani menti valevoli. E non è infatti un caso che la Trinacria ospiti attualmente un numero molto elevato di start-up, ognuna delle quali con un potenziale più o meno latente che, se supportato adeguatamente, potrebbe portare alla regione e all’Italia un vantaggio economico e competitivo non da poco. Ma nel campo delle giovani aziende tecnologiche, non è mai oro tutto ciò che luccica, e nulla viene conquistato senza lottare contro mille difficoltà. Ecco perché oggi sviscereremo alcuni dati sulle start-up siciliane, sui settori economici di punta all’interno dei quali operano, e sugli ostacoli che si frappongono fra il lancio di una start up ed il suo successo.
- Sicilia terra di start-up: i dati in regione
Secondo i dati emersi dallo studio delle start-up italiane regione per regione, è emerso che la Sicilia occupa un posto di tutto rispetto in questa particolarissima graduatoria ricca di potenziale. La regione non è riuscita a salire sul podio, ma solo per un soffio, accontentandosi comunque di una quinta posizione che può valere tanto, con un totale di oltre 1.800 nuove start-up registratesi durante la prima metà del 2016. Meglio della Sicilia hanno fatto solo la Lombardia, il Lazio, la Campania e la Puglia. Ma a parte la prima, tutte le altre si sono distanziate per una questione di millimetri. Ciò rende la Sicilia una regione davvero all’avanguardia per quanto concerne le giovani imprese digitali.
- Start-up in Sicilia: quali sono le difficoltà?
Come accennavamo poco sopra, avviare una start-up in Sicilia non è una strada priva di difficoltà o di sfide da vincere. Innanzitutto non è facile reperire i capitali adeguati per avviare una giovane impresa, che deve necessariamente trovare un finanziatore, sia esso nel campo del pubblico (Regione Siciliana o Governo) o nel campo del privato (soci e partnership). Ma questo implica anche un’attenzione maniacale ai soggetti che si sceglie di coinvolgere in un certo progetto, soprattutto per una questione di affidabilità finanziaria: in questo il digitale ci aiuta a ridimensionare il problema, dato che siti web come Icribis permettono di ottenere una visura pregiudizievoli da conservatoria direttamente online, così da bypassare la lenta burocrazia dello Stato italiano.
- Investitori e start-up: quali sono i settori caldi?
Investire, oggi, significa tenere a mente che il digitale ha sconvolto profondamente le dinamiche, anche quelle più recenti. E non stupisce il fatto che gli investitori abbiano scelto soprattutto settori di nuova generazione, come ad esempio quello inerente ai big data e all’Internet of Things, senza escludere altri settori potenzialmente eccezionali come l’intelligenza artificiale e i bot. Ma se in questi campi sono già parecchie le start-up che operano da diverso tempo, esistono comunque altri comparti che nel 2017 stanno offrendo più di una preziosa opportunità: parliamo dell’industria 4.0 e di tutte quelle possibilità legate all’automazione industriale e alle logiche di gestione di ultima generazione. Per non parlare, poi, della realtà virtuale.