Dal derby amichevole tra Sporting Augusta e Megara lezione di fair play e orgoglio neroverde. Con lo sguardo al futuro
AUGUSTA – Una partita amichevole, quella giocata sabato pomeriggio sul campo del “Megarello“, che ha detto molto sullo stato dell’arte del calcio neroverde, su due società, Sporting Augusta e Megara Club Augusta 2008, capaci di costruire in questi anni un percorso sportivo di tutto rispetto che nella stagione in corso, alle ultime battute, le vede entrambe in Promozione.
Nonostante le difficoltà cui deve far fronte il mondo del pallone in città, senza un campo sportivo comunale, con il pubblico “Fontana” chiuso da oltre dieci anni e il privato “Megarello” interdetto ai tifosi fino ad alcuni mesi fa per questioni burocratiche, e in un settore, quello del calcio non professionistico, che non può che affidarsi alle generosità e serietà dei dirigenti sportivi, delle sponsorizzazioni private, e alla dedizione dei tecnici e degli atleti per crescere.
Bisogna guardare oltre le sei reti del primo “Derby dell’amicizia“, andato allo Sporting Augusta per 4 a 2. Per la cronaca, primo tempo favorevole al Megara, con le reti di Giannaula e Caruso su rigore (Megara), intervallati dal momentaneo pareggio di Indelicato (Sporting); secondo tempo che ha visto prevalere lo Sporting, che ha rimontato con Spadaro, Agrillo e Sottile, chiudendo il match.
Per esprimere il messaggio che i promotori hanno voluto lanciare attraverso questo primo “Derby dell’amicizia”, si riportano le parole di Massimo Casertano, presidente dello Sporting Augusta, che ha affermato: “Ha vinto lo sport, perché lo sport è unione, condivisione e promozione di valori. Abbiamo cercato di dare un segnale, speriamo sia colto laddove si può decidere di migliorare le condizioni dello sport augustano“. E del presidente del Megara, Roy Ferreri: “Non è vero che la città è morta, ne è una testimonianza anche il mondo dell’associazionismo sportivo, magari diamo poca pubblicità a ciò che facciamo“.
Bisogna guardare alla programmazione del rinato Megara, attualmente guidato da Roy Ferreri (presidente) ed Elio Coppola (presidente onorario), e della società sportiva più recente ma protagonista di una incredibile ascesa (tre campionati vinti consecutivamente, con relativi salti di categoria), lo Sporting Augusta, che al suo vertice ha Massimo Casertano (presidente) e Angelo Santanello (presidente onorario).
Il campionato di Promozione è a tre giornate dal termine. Lo Sporting Augusta (40 punti), che quest’anno ha giocato le gare casalinghe sul campo di Villasmundo, frazione di Melilli, è settimo e ha perfino accarezzato l’idea dei play-off; adesso non intende mollare nelle ultime gare per conquistare una posizione in classifica di prestigio. Diversa la questione per il Megara (21 punti), che insegue il miracolo della salvezza diretta o al limite la conferma del terz’ultimo posto per disputare la gara dei temuti play-out dinanzi al pubblico di casa.
Sul campo del “Megarello”, dove il fair play è stato il grande protagonista, abbiamo posto una domanda ai rispettivi presidenti, sulla scorta di rumor che circolano tra gli sportivi e di una naturale domanda posta dai tifosi neroverdi: è ipotesi concreta una prossima fusione societaria?
Ferreri, presidente del Megara, ci ha risposto così: “Tra le due società c’è solamente rivalità sportiva. Concentrare le forze è un’opzione tra le tante, non vediamo nulla di ostativo, ma ognuno decide a casa propria“. Il presidente onorario dello Sporting Augusta, Santanello, sintetizza con un laconico “mai dire mai“. Infine, Casertano, presidente dello Sporting Augusta, ha rimandato al futuro la questione posta, affermando quale priorità del sistema-calcio neroverde la questione del campo: “Credo che si possa ugualmente promuovere il calcio e lo sport ciascuno con la propria identità e la propria storia. Oggi abbiamo dimostrato peraltro che ciò è possibile. Se dovesse esserci la condizione per aprire un tavolo di questo genere la valuteremo, però al momento non ne vedo le ragioni. Piuttosto, tutti noi dobbiamo convincere l’amministrazione comunale a mettere a disposizione per il calcio una struttura pubblica, dove creare anche una scuola calcio e soprattutto poter accogliere al campo le famiglie“.