Depuratore ad Augusta “nemmeno fra vent’anni”, la Uil spinge per il collettore fognario
AUGUSTA – La pluridecennale vicenda della mancata depurazione delle acque reflue del comune di Augusta si riaccende periodicamente, poi un commissario ad acta, regionale prima (Contrafatto), nazionale unico attualmente (Rolle), riaccende le speranze, ma l’entusiasmo sembra puntualmente smorzarsi pochi mesi dopo. Nonostante due inchieste giudiziarie, una scaturita da un esposto di circa trecento cittadini augustani, su cui il Gip ha archiviato le posizioni degli ex amministratori e disposto un supplemento di indagine (per la più grave ipotesi di reato di disastro colposo), ed una a seguito di un esposto di esponenti sindacali e ambientalisti, ancora pendente.
Interviene a riguardo il segretario generale territoriale della Uil Siracusa-Ragusa-Gela, Stefano Munafò, che afferma: “Perché ci si ostina con soluzioni che non fanno che allungare i tempi? Ho sentito spesso in passato affermare da chi di competenza la necessità che Augusta debba averne tre di depuratori e non uno per il bacino di utenza che ricopre, ma attraverso una lenta burocrazia questo sistema non potrebbe essere portato a termine non prima di due-tre anni. E con i tempi che ci contraddistinguono io credo che nemmeno fra vent’anni Augusta avrà il suo depuratore. Non uno, figuriamoci tre”.
Una soluzione che tarda ad arrivare tra rimpalli di responsabilità, ma per Munafò non c’è più tempo da perdere “perché Augusta è diventata una fogna a cielo aperto da questo punto di vista e non è certamente un bel biglietto da visita vista l’importanza strategica che riveste per il nostro territorio”.
Questa la proposta, sostenuta negli anni da più fronti, formulata dal segretario generale territoriale della Uil: “Perché non pensare di realizzare un collettore fognario così come è stato fatto per l’isola di Ortigia a Siracusa? Immediato, semplice e di rapida soluzione. Perché, lo ripeto, noi abbiamo bisogno di soluzioni rapide. Non si può andare dietro alla burocrazia, è arrivato il momento che la politica faccia la sua parte perché solo così è possibile aggirare gli ostacoli e snellire tanti procedimenti”. Un collettore fognario che servirebbe a convogliare le acque reflue verso un depuratore già esistente e funzionante.
Insomma per Munafò, in definitiva, “occorre fare squadra con tutte le forze politiche, sindacali e imprenditoriali interessate affinché non si pensi a progetti faraonici perché ne abbiamo visti tanti e tutti abortiti nel corso degli anni, ma si realizzi qualcosa di concreto e soprattutto immediato”.