Depuratore di Augusta, lettera di Tripoli al sindaco: “Tutela lavoratori Ias sia altrettanto prioritaria”
AUGUSTA – Una presa di posizione in merito al riacceso dibattito politico sulla mancata depurazione delle acque reflue civili ad Augusta arriva dai vertici provinciali della Femca Cisl. L’augustano Alessandro Tripoli, dal dicembre 2021 segretario generale della Femca Cisl Ragusa-Siracusa, già consigliere comunale del Pd, scrive una lettera aperta al sindaco Giuseppe Di Mare, che nei giorni scorsi ha annunciato la volontà di dare seguito al lavoro della struttura commissariale per la realizzazione di un nuovo depuratore cittadino a Punta Cugno e dei 52 km di nuove condotte fognarie.
Pubblichiamo integralmente la lettera aperta, qui di seguito.
“Caro sindaco Di Mare, caro amico Peppe,
sulla questione depurazione, permettimi di dissentire su qualche punto della tua dichiarazione, invitandoti a condividere alcune mie riflessioni sulla delicata posizione delI’impianto Ias e sulla decisione di avviare la costruzione di un depuratore dedicato esclusivamente al comune di Augusta.
La recente dichiarazione del neo commissario per l’Ias, ing. Giovanna Picone, riguardo al distacco delle quattro principali aziende del polo industriale dal depuratore consortile, ha riportato l’attenzione sul futuro della depurazione delle acque anche nella nostra città. Ed è per questo che diventa fondamentale affrontare questa tematica con la massima serietà e responsabilità, considerando sia gli aspetti politico- ambientali sia quelli occupazionali ad essa legati.
Ci troviamo tutti d’accordo nel ritenere che dal punto di vista ambientale, la depurazione delle acque giochi un ruolo fondamentale nella tutela del nostro territorio e della salute pubblica. È essenziale assicurare che ogni decisione presa tenga conto degli impatti ambientali e delle possibili conseguenze a lungo termine sul nostro ecosistema.
Dal punto di vista occupazionale, in qualità di segretario generale della Femca Cisl, sono profondamente preoccupato per il futuro dei lavoratori dell’Ias e per la sicurezza dei loro posti di lavoro. La tutela dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori deve essere un’altrettanto priorità assoluta in ogni fase decisionale relativa anche alla costituzione del nuovo depuratore di Augusta. Mi permetto di ritenere che tu sia d’accordo con me, nel constatare che troppe persone, troppi lavoratori, sono impegnati da 35 anni circa a mandare avanti l’attività di depurazione con impegno e dedizione e tra loro sono cresciute aspettative e certezze di futuro per se stessi e per le loro famiglie e che gli stessi non meritino totale indifferenza da parte dei politici, allorquando la costruzione di un nuovo depuratore, faccia venir meno il lavoro.
La questione, a mio avviso, appare certamente strumentalizzata per fini politici, come evidenziato dalle dichiarazioni di taluni consiglieri comunali. Accusarti di favorire gli interessi del tuo partito a discapito del bene della città non solo alimenta divisioni inutili, ma offusca il dibattito pubblico su un tema così cruciale per il nostro territorio.
Considerando l’importanza di questa questione sia dal punto di vista ambientale che occupazionale, ti invito a prendere in seria considerazione la possibilità di riesaminare la costruzione del nuovo depuratore. È fondamentale promuovere un dialogo costruttivo e trasparente su questo argomento, coinvolgendo tutte le parti interessate e valutando attentamente tutte le possibili alternative.
Qualora dovessi decidere di andare avanti con il tuo progetto, ti esorto allora a utilizzare la tua influenza politica e quella degli altri sindaci della provincia per impedire il distacco totale delle grandi aziende, facendo pressione sull’interesse pubblico e garantendo così la continuità e la sostenibilità del servizio di depurazione delle acque industriali e civili all’interno dello Ias.
Nel ringraziarti per l’attenzione mostrata nel leggere queste mie considerazioni, confido che nel porre il tuo impegno nel servire al meglio gli interessi della nostra comunità, tu possa tener conto dei lavoratori dell’impianto Ias e delle loro famiglie“.