Depuratore di Augusta: Rolle nuovo commissario, si chiede conto dell’operato della Contrafatto
AUGUSTA – In ritardo di un paio di mesi rispetto al termine fissato dal decreto Sud del Governo nazionale, è stato nominato commissario unico nazionale per la Depurazione Enrico Rolle, già consulente del ministro dell’Ambiente Galletti. Automaticamente cessa dal proprio incarico il commissario ad acta per la Sicilia Vania Contrafatto, tenuta comunque, a quasi due anni dal conferimento dell’incarico, a relazionare a Palazzo Chigi circa lo stato di attuazione degli interventi di competenza e degli impegni finanziari assunti, con tutte le risorse trasferite alla contabilità speciale intestata al nuovo commissario unico.
Ad Augusta, dall’estate scorsa, l’opinione pubblica ha iniziato a interrogarsi sull’operato dell’assessore regionale quale commissario ad acta, e si è assistito prima alla costituzione di un coordinamento, “Smuoviamo le acque”, giunto fino al tavolo prefettizio, poi al tris di incontri ravvicinati a cui ha partecipato la stessa Contrafatto, in ottobre, organizzati rispettivamente dall’Amministrazione, dal Pd e dall’associazione filantropica “Umberto I”.
“Nei tre convegni in cui fu invitata l’assessore, dopo aver ripercorso le varie tappe in cui l’iter sul depuratore si era arenato, fece una programmazione calendarizzando i vari passaggi“, ricorda Mimmo Di Franco, promotore dell’ultimo incontro da presidente dell’associazione.
Di Franco chiede conto di quanto puntualizzato in quelle occasioni dalla stessa Contrafatto: “Considerato che ci sono le risorse per 32 milioni circa, opera finanziata con i soldi del Cipe ma ancora ben conservati, ci si chiede quali sono gli ostacoli oltre alla solita burocrazia che bloccano tale opera primaria per Augusta ed i suoi cittadini. In quel convegno, ci riferì che sarebbero stati richiesti altri 17 milioni per il completamento dell’opera. È stato fatto questo ulteriore passaggio?“.
Segnala quindi l’evidente ritardo sul fronte augustano rispetto allo stato di avanzamento dei progetti per la depurazione negli altri comuni siciliani: “Leggendo sul sito dell’Ufficio del commissario straordinario per la realizzazione degli interventi sulla depurazione, si notano progressi nelle altre città in cui sono in corso le opere di depurazione, vedi Mazara del Vallo, Palermo, Misterbianco ecc. Perché Augusta non ha le stesse attenzioni dalla Regione, considerato che ci troviamo in una zona industriale?“.
Sul cronoprogramma annunciato allora dal commissario regionale per la Depurazione, aggiunge: “Il commissario Contrafatto promise che entro novembre 2016 ci sarebbe stato l’affidamento delle attività per i rilievi topografici, video ispezioni, indagini geognostiche e strutturali propedeutiche alla progettazione degli interventi. Entro giugno 2017 sarebbe avvenuto l’appalto per l’inizio dei lavori per la consegna nel 2019“.
Conclude, paventando il rischio che ad Augusta si debba ripartire da un nulla di fatto e chiedendone conto alle istituzioni preposte: “Siamo a maggio 2017 e, essendo stati bocciati i precedenti progetti, bisogna ripartire da zero. I tempi si allungano anche perché a fine di marzo è stato nominato il nuovo commissario nazionale unico che concentra a sé tutti i progetti e le contabilità di tutti i commissari regionali. A due anni dal commissariamento in Sicilia non si è fatto un passo avanti e i cittadini pagano sempre per gli errori della politica ma non c’è un politico che paga per i cittadini. Se la politica non dà risposte concrete – conclude Di Franco –, che sia la magistratura a individuare i responsabili facendone pagare i costi richiesti dalla Comunità europea“.