Europee 2019: ad Augusta exploit Lega, M5s si conferma primo. Fdi vicino a Forza Italia, risale il Pd. Prime reazioni
AUGUSTA – È stata una tornata elettorale, quella di cui si sono appresi i risultati locali stamani, sicuramente caratterizzata dalla bassa affluenza (al 38,84 per cento in città, in calo di quasi 5 punti rispetto al 2014).
Uno l’exploit, probabilmente superiore alle previsioni. In questo senso, vincitrice della competizione elettorale europea, come nel resto d’Italia e sfondando al Sud, è la Lega del nuovo corso salviniano. Se già alle politiche di un anno fa aveva sorpreso quel 6,54 per cento in città, pur innestandosi nel trend nazionale, fa clamore il 23,87 per cento ottenuto ieri (2.828 voti di lista), superiore di 5 punti alla media provinciale. Un successo che il responsabile cittadino della Lega, Massimo Casertano definisce “un trionfo cittadino con un risultato straordinario di lista e di preferenze“.
Si conferma primo partito cittadino il Movimento 5 stelle, che a Roma governa con la Lega e che ad Augusta esprime in solitaria l’amministrazione comunale da esattamente quattro anni. Ottiene un consenso pari al 35,56 per cento (4.213 voti di lista), lontano dal 49,07 per cento capitalizzato alla Camera un anno fa, ma leggermente superiore all’attuale media provinciale del 34,78 per cento. Da parte del sindaco pentastellato, Cettina Di Pietro, che ha commentato il dato con un laconico “Grazie Augusta. I numeri ci danno ancora una volta ragione“, sono state espresse con fair play “felicitazioni a tutti gli otto eletti della nostra Circoscrizione Isole al Parlamento europeo e mi auguro di cuore che possano portare nel Parlamento europeo le istanze del territorio di Sicilia e Sardegna, che vive situazioni fra le più disastrose d’Italia“.
Partito democratico, come da trend nazionale, in netta ripresa, passando dal 12,97 delle scorse elezioni politiche al 16,21, restando però in questa occasione, per via della bassa affluenza, al di sotto della soglia dei duemila voti di lista (1.921). Un trend nazionale evidentemente favorito anche dalla decisione di accogliere nelle proprie liste candidati della sinistra radicale, tra cui esponenti di Articolo uno-Mdp. Con il Pd orfano da oltre due anni di un segretario cittadino, è stato ancora una volta il consigliere comunale Alessandro Tripoli a esternare, a caldo, il primo commento: “Superando le più rosee aspettative, il Partito democratico ha ottenuto un ottimo risultato. Riconoscente a tutti quei concittadini che hanno creduto in questo nuovo progetto ed hanno deciso di supportarci ancora una volta“. A cui si è aggiunto il presidente provinciale dei Giovani democratici, Giuseppe Cannavà, sostenendo che si tratta di un “chiaro punto di partenza” e, guardando già alla prossima sfida elettorale locale, parlando di una risalita “che crea i presupposti per creare un centro-sinistra unito e compatto alle prossime elezioni comunali del 2020“.
Inatteso il testa a testa locale tra gli altri due partiti del centrodestra, presentatisi alle elezioni politiche in coalizione con la Lega, vedendo adesso Fratelli d’Italia che raddoppia (dal 3,73 all’8,10) e Forza Italia che dimezza (dal 19,32 al 9,09) sempre rispetto alle elezioni alla Camera del 2018, competizione “politica” più vicina nel tempo. Un risultato, quello del partito di Giorgia Meloni, che i coordinatori cittadini Enzo Inzolia e Marco Failla, ringraziando l’elettorato augustano, hanno letto così: “Fratelli d’Italia sfiora ad Augusta i mille voti di lista per la prima volta, nonostante la bassa affluenza, realizzando un 8,10 per cento che conferma un’ascesa entusiasmante“.
Tutte ampiamente al di sotto dello sbarramento del 4 per cento, ad Augusta, le altre forze politiche partecipanti a questa elezione europea.
Quanto alle preferenze individuali, ricordando che ogni elettore poteva esprimerne fino a tre con la preferenza di genere, è risultato il più votato in città il leader della Lega e ministro dell’Interno, Matteo Salvini con 1.703 preferenze, seguito da tre del M5s, Ignazio Corrao con 869, Flavia Di Pietro con 811 e Dino Giarrusso con 780, e da Pietro Bartolo del Pd con 746 preferenze.