Politica

I consiglieri “aventiniani” alzano il tiro: esposto alla Corte conti e richiesta al Prefetto

AUGUSTA – Questa mattina, lunedì 22 maggio, si è tenuta l’annunciata conferenza stampa dei dodici consiglieri di opposizione “aventiniani”, insomma l’intera minoranza ad eccezione del consigliere Giuseppe Schermi. Qualche assente per motivi personali, comunque rappresentato dai presenti. È emerso che la loro decisione di astensione dalle ultime tre sedute consiliari e le azioni che intendono portare avanti presso tutte le sedi competenti, innanzitutto alla Corte dei conti e dinanzi al Prefetto, non sono frutto di “una battaglia politica“, bensì “la richiesta di ripristino della democrazia”.

Il primo a intervenire è stato Alessandro Tripoli, richiamando l’articolo 22 del regolamento del Consiglio comunale, nel quale si prescrive che il presidente dell’assemblea rappresenta l’intero Consiglio e nell’esercizio delle proprie funzioni deve ispirarsi a criteri di imparzialità. “Questo a nostro avviso non è avvenuto. Vogliamo riprenderci il ruolo che i cittadini ci hanno assegnato eleggendoci”, ha subito inquadrato le motivazioni dell’astensione dai lavori del Consiglio, in realtà già espresse in una nota consegnata alla presidenza il 9 maggio.

Poi Marco Niciforo ha tracciato una linea di demarcazione: “Questo Consiglio comunale è stato lo zimbello della provincia, noi dodici consiglieri non vogliamo essere omologati a quel tipo di comportamento tenuto dalla presidenza del Consiglio“.

Ha quindi annunciato a nome dei dodici consiglieri “aventiniani” che intendono portare avanti la protesta attraverso un esposto-denuncia alla Corte dei conti, inoltrato anche al ministero dell’Interno, all’Anac e all’assessorato regionale Enti locali, come si legge nell’istanza, per “eventuale omissione in atti dovuti da pubblico ufficiale con funzioni di governo” a carico della presidente Lucia Fichera, con particolare riferimento alla mancata trasmissione della deliberazione della Corte conti “nei termini perentoriamente indicati” che era “propedeutica alla corretta e compiuta trattazione dell’ordine del giorno relativo al Bilancio comunale stabilmente riequilibrato”.

Si tratta di un esposto con il quale i dodici consiglieri chiedono agli organi in indirizzo di accertare, ognuno per le proprie competenze, se le presunte omissioni possano configurare la “grave violazione di norme amministrative e contabili, suscettibili di determinare l’illegittima formazione di atti di Bilancio nonché causare serio nocumento alle finanze dell’Ente”.

Da qui, appare logica conseguenza il successivo annuncio della richiesta di dimissioni della Fichera, anche se “su quest’ultimo punto stiamo studiando a livello amministrativo come procedere”, precisa Niciforo.

Salvo Aviello aggiunge che “una delle cose più gravi di cui ci lamentiamo è che la presidente del Consiglio è più volte entrata nel merito negli interventi dei consiglieri di opposizione“, mentre Enzo Canigiula asserisce di non aver “mai visto un Consiglio comunale dove un sindaco parla così a lungo e addirittura si permette di suggerire al presidente del Consiglio di far togliere il microfono a uno dei consiglieri d’opposizione”.

Il consigliere Biagio Tribulato rivela: “La Fichera non ha letto in Consiglio la nota che spiegava le motivazioni della nostra assenza. Io e Aviello abbiamo avuto più di un incontro con la stessa e nonostante ciò nessuna decisione è stata presa per tentare di risolvere il problema”. Ha inoltre ricordato che “ci sono delle interrogazioni che giacciono da mesi negli uffici comunali in barba alla previsione dei trenta giorni entro cui si dovrebbe dare una risposta”.

Giancarlo Triberio prima non fa mancare la stilettata politica, affermando che “la Fichera non ha ben chiaro che in Consiglio non rappresenta il meetup Cinque stelle“, poi segnala un ulteriore episodio: “È stata fatta una seduta segreta in Consiglio comunale, dove si è parlato di una commissione di indagine su fatti denunciati sugli appalti ai lavori pubblici; veniamo a scoprire che l’ispettore era andato alla Regione e aveva redatto un verbale di conclusione della sua indagine, e che né i membri della commissione di indagine né i consiglieri erano a conoscenza di questo atto”.

Il consigliere Giuseppe Di Mare ha quindi sintetizzato la richiesta di incontro urgente al prefetto Castaldo, inviata in data odierna: “Abbiamo chiesto aiuto per la seconda volta al Prefetto, l’unico che può aiutarci a dirimere questa controversia. Ci auguriamo che entro giovedì ci dia risposta. La minaccia non velata dell’ultima parte di un comunicato-stampa della Fichera“, cioè l’applicazione dell’articolo 13 dello Statuto comunale che dispone la decadenza dei consiglieri comunali in caso di assenza ingiustificata per quattro sedute consiliari, “su cui il Prefetto non può non intervenire e che è di una gravità assoluta”.

Niciforo, infine, interviene ancora per specificare, a nome di tutti e dodici i consiglieri, che la scelta di partecipare o meno alla prossima seduta consiliare convocata per giovedì 25 maggio alle ore 18, non sarebbe legata alle dichiarazioni della presidente Fichera e che il fatto che all’ordine del giorno ci sia la mozione di sfiducia dell’assessore Sirena rappresenta un elemento che terranno in considerazione. Ma, come sottolineato nella richiesta, la decisione dipenderebbe ormai unicamente dalla risposta che arriverà dal Prefetto, a cui si sono appellati per “riportare al giusto funzionamento gli organi democratici”.


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