I consiglieri di opposizione sul “caso” del Faro: la parola ai cittadini
AUGUSTA – In occasione dell’ultima conferenza stampa, tenuta lo scorso 29 aprile, l’opposizione aveva anticipato l’idea di una raccolta firme per rendere partecipi i cittadini sulle possibili soluzioni in merito alle modalità di fruizione dell’area balneare del Faro Santa Croce, chiedendo una “operazione di verità e trasparenza“.
In una recente nota congiunta, i dodici consiglieri comunali della minoranza esprimono un giudizio impietoso sull’Amministrazione pentastellata, rea, a loro dire, di non aver fatto nulla a quasi un anno dall’insediamento, “ignorando con la superbia e l’arroganza di sempre le richieste di un’opposizione che si fa portavoce delle esigenze reali dell’intera Città“, “facendosi scudo” della maggioranza numerica in Consiglio comunale e “tenendo letteralmente in ostaggio una Città“.
La dura premessa introduce quindi la questione tornata d’attualità, che i consiglieri di opposizione avevano posto anche nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 17 novembre e in merito alla quale ricordano di stare “ancora a batterci e a lottare per consentire a tutti di godere e fruire in totale libertà, civiltà e sicurezza il nostro Faro Santa Croce, unica località balneare realmente accessibile, gratuita e comoda per ciascuno di noi“.
Sulla manifestazione di interesse pubblicata dal Comune per istituire un servizio di bus navetta, soluzione che l’opposizione boccia in quanto “tutto è tranne che intelligente e democratica“, aggiungono: “In un paese civile, un trasporto di bus navetta può costituire un servizio integrativo a sostegno di quanti non dispongono di mezzo proprio per muoversi, ma non può costituire l’unica soluzione e il mezzo obbligatorio con cui raggiungere una località“.
Anche rispetto al recente annuncio da parte del sindaco Cettina Di Pietro di aver inviato un quesito alla Regione sulla realizzabilità in quell’area di un posteggio in via temporanea, accusano: “Non è possibile inviare alla Regione una richiesta di parere legale solo lo scorso 24 marzo, chiedendo che l’area in oggetto possa essere adibita a parcheggio in variante al Prg ed inoltre inviare la richiesta all’interlocutore sbagliato che non ha alcun titolo per la resa di tali pareri, perdendo ulteriore tempo prezioso per la risoluzione del problema; buon senso avrebbe voluto invece che lo si facesse quanto meno alla fine della passata stagione, così da avere tutto il tempo possibile per approntare eventualmente una soluzione alternativa in caso di risposta negativa“.
Così l’opposizione ribadisce la soluzione più volte rappresentata, e cioè “inviare un semplice progetto alla Soprintendenza con la richiesta di realizzare un’area di sosta stagionale, da giugno a settembre, specificando che non sarebbe stata realizzata alcuna opera in una zona notoriamente sottoposta a vincoli“.
I consiglieri di opposizione riprendono il tema politico posto in Aula quando poi chiesero le dimissioni dell’allora assessore Schermi, attuale vicesindaco: “Non è possibile né tollerabile da parte di nessuno, ma soprattutto da parte di chi appartiene ad un movimento che fa del motto “ognuno vale uno” il proprio inno, che per tutelare il privilegio di uno solo, che ha la fortuna di ricoprire in questo momento un ruolo di primaria importanza all’interno di questa Amministrazione, venga penalizzata l’intera cittadinanza“.
Infine ufficializzano l’iniziativa della petizione “con la quale sarà la Città stessa a dimostrare quanto scellerate, impopolari e assolutamente non condivise siano le strade che questa Amministrazione sta percorrendo sulla vicenda del Faro Santa Croce“.
Entrano nel merito: “Con la loro sottoscrizione i cittadini chiederanno con forza che al problema venga data, una volta per tutte, risoluzione definitiva attraverso la realizzazione del parcheggio pubblico nei terreni già previsti nel progetto originario e si proceda dunque all’iter di esproprio già avviato e che, solo come soluzione temporanea considerato l’inizio imminente della stagione estiva, si proceda alla locazione degli stessi terreni per consentire la sosta temporanea“.
I moduli per firmare la petizione, annunciano, verranno distribuiti in città quanto più largamente possibile e verranno stabiliti anche dei momenti pubblici di raccolta con modalità ed orari che verranno comunicati per tempo a mezzo stampa e attraverso i social network.
L’opposizione conclude: “Si tratta di una battaglia di civiltà, di libertà e di onestà, concetto che appartiene a tutti ma che qualcuno considera evidentemente di proprietà esclusiva, disponendone a propria convenienza“.