Il filo / A mia madre
IL FILO di Elisabetta Ternullo
L’anima si allieta
se solo offri le mani, madre.
Il bosco dirada i rovi
la luce penetra tra spine e sterpaglie
e l’anima, ammantata dal tepore dell’armonia,
si placa nella tua umiltà dolce
che opera con braccia accoglienti
dove io, sempre bambina,
amo rifugiarmi.
Si diletta, l’anima,
in questo motivo d’amore perpetuo
che tutto semplifica e tutto assesta.
Il bosco dirada i rovi
il giorno scioglie la notte
se solo le tue mani, madre,
mi accarezzano le guance
e io, sempre bambina,
stendo le lacrime
sul filo del tuo sorriso.
A MIA MADRE nello spazio a cura di Marcella Di Grande
Questa settimana lascio il mio spazio al componimento poetico dello scrittore Edmondo De Amicis, da dedicare a tutte le mamme, e non solo nel giorno della loro festa.
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io la baci e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!
(Foto in evidenza: Mimmo Russo)