Il “venerdì nero” dei precari comunali, questa mattina delegazione in Prefettura


AUGUSTA – Proprio in un venerdì 17 esplode la vicenda degli 85 lavoratori precari in forza al Comune di Augusta, quando apprendono da una nota stampa del sindaco Cettina Di Pietro della delibera n. 68 del 16 giugno con cui la Giunta ha prorogato per la prima volta solo giuridicamente i rispettivi rapporti di lavoro, per assicurarne la continuità fino al 31 dicembre 2016, pur riservandosi di “procedere alla proroga economica, con la prosecuzione dell’attività lavorativa, non appena la Regione Siciliana assegnerà le somme necessarie per la prosecuzione economica” e di “intervenire con successivo atto in conseguenza del contributo di spesa assunto da parte della Regione Siciliana per disporre l’eventuale recupero delle ore di lavoro non effettuate”.
La tensione è salita improvvisamente nel pomeriggio, con i lavoratori precari, che hanno alle spalle oltre venticinque anni di proroghe, ad accedere al Municipio e a pretendere risposte concrete dall’Amministrazione pentastellata. Il salone di rappresentanza “Rocco Chinnici” e il balcone del Palazzo di Città si sono popolati di quel 32 per cento di dipendenti comunali che da lunedì, allo stato attuale, sarebbero costretti a casa e senza stipendio.
Con il Sindaco assente perché fuori città, è stato il vicesindaco Giuseppe Schermi a fornire una spiegazione: “Come abbiamo spiegato stamattina (venerdì, ndr), i fondi ripartiti dalla Regione si esauriranno il 18 giugno. Siamo quindi in attesa, dopo aver sollecitato l’assessorato regionale affinché arrivi il nuovo riparto che consentirà di prorogare. In assenza di questo, abbiamo provveduto a prorogare con una delibera che conferma la continuità giuridica del personale precario fino al 31 dicembre ma a zero ore. Una volta che avremo ottenuto i fondi, potremo tornare a richiamare negli uffici il personale. Questa autorizzazione dovrebbe arrivare a ore”.
Oltre ai componenti presenti della Giunta, alla presidente del Consiglio comunale Lucia Fichera, anche diversi consiglieri comunali di opposizione si sono prodigati per dare un segnale di unità d’intenti, mentre gli agenti del locale Commissariato di P.S. presidiavano i luoghi interessati per prevenire intemperanze.
I lavoratori precari hanno quindi manifestato l’intenzione di non abbandonare il Municipio finché non venga ritirata la delibera e concessa almeno una proroga fino al termine del mese in corso, in quanto, come da dichiarazioni raccolte, rivendicano di essere stati al tempo “assunti con regolari contratti tramite gli uffici di collocamento“, di non voler essere “insultati né umiliati da nessuno“, pretendono “coraggio” dall’Amministrazione pentastellata e ricordano che la Regione avrebbe dato garanzie in merito alla copertura finanziaria di tali oneri.
Infatti le norme prevedono che sia la Regione a coprire integralmente le spese dei comuni in dissesto per il personale precario, che però sarebbe in attesa di acquisire l’intera disponibilità dei capitoli di bilancio a seguito dell’accordo tra Stato e Regione relativo a 550 milioni di euro.
Tra i consiglieri comunali di opposizione, Giancarlo Triberio, che è anche segretario cittadino del Pd, riconoscendo che la situazione è “molto complicata“, ha riferito: “Sarò a disposizione insieme alla mia componente politica e in particolare all’assessore Marziano affinché, attraverso la collaborazione dell’assessore Lantieri, si possa dare certezza all’Amministrazione di avere le somme necessarie quantomeno per arrivare alla fine del mese. In questa circostanza servirebbe un atto di coraggio di tutte le forze politiche, Prefetto e sindacati, di agire pensando sia alle 85 famiglie sia alla macchina amministrativa e cercando la soluzione per la revoca di questa delibera. Con la speranza che da domenica questi lavoratori possano tornare a lavorare”.
Ha voluto rilasciare una dichiarazione anche il consigliere di opposizione Biagio Tribulato: “Sono intervenuto durante l’incontro a nome mio e del consigliere Angelo Pasqua, dichiarando che occorre contattare con urgenza il Prefetto e che occorre convocare un Consiglio straordinario urgente, anche alla Regione se è il caso, perché il prossimo mese, anche se viene messo un tampone oggi, si riproporrà lo stesso medesimo problema. Non è una lotta di colori politici, ma oggi abbiamo l’obbligo di tutelare la vita del nostro Ente e la dignità lavorativa di chi da trent’anni contribuisce a portare avanti l’attività amministrativa“.
Attraverso una nota stampa, il presidente provinciale dei Giovani democratici Giuseppe Cannavà ha lanciato un appello al Sindaco: “Metta tutte le forze per poter garantire lo stipendio ai precari monoreddito. Credo che il Comune debba assicurare a questi lavoratori, soprattutto i monoreddito, la dignità di persone. Invito dunque il Sindaco, tramite l’ufficio del personale, a fare una ricognizione del personale monoreddito e, quantomeno, assicurare loro uno stipendio sicuro“.
Gran parte dei lavoratori precari sono rimasti all’interno del Palazzo di Città per tutta la notte e questo sabato mattina hanno inviato una delegazione alla prefettura di Siracusa, dove dovrebbero aggiungersi anche i rappresentanti sindacali di categoria.