Incendi Sicilia, dichiarato stato di crisi con prima stima dei danni. Vvf ancora in azione anche ad Augusta
SIRACUSA – Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza per gli incendi e l’eccezionale ondata di calore in Sicilia. La decisione è stata assunta stamani nel corso di una seduta straordinaria della giunta, convocata appositamente a Palermo dal governatore, che ha pure ricevuto una telefonata di “solidarietà e vicinanza al popolo siciliano” dal presidente della Repubblica Mattarella dichiaratosi “disponibile – si apprende dalla nota della Regione – a eventuali interventi, anche in prima persona, se necessari“.
Secondo una primissima stima fatta dalla Protezione civile siciliana, i roghi che negli ultimi due giorni hanno devastato l’Isola, in oltre cento comuni con temperature massime di 45-47 gradi centigradi, hanno causato oltre 60 milioni di euro di danni. A questi bisogna aggiungere gli oltre 200 milioni di euro, quantificati dagli Ispettorati provinciali dell’Agricoltura, per l’eccezionale ondata di calore e gli altri danni, in fase di determinazione, per la distruzione di produzioni e strutture agricole a seguito degli incendi.
Secondo il report elaborato dal Corpo forestale della Regione, i roghi in Sicilia sono stati 338. Incendi che hanno visto impiegati 4.585 uomini e donne tra personale in divisa e lavoratori forestali, con 748 mezzi antincendio utilizzati. Ventisei gli interventi di velivoli nazionali e 53 quelli degli elicotteri regionali, con oltre 1.300 lanci. Attualmente, la superficie boscata incendiata è di 693 ettari, quella non boscata di 3mila ettari. Altre 18mila operai sono stati messi in campo dal dipartimento dello Sviluppo rurale per la pulizia dei boschi e a presidio e supporto delle attività del Corpo forestale.
La Protezione civile regionale ha coordinato circa 800 volontari e 200 mezzi. Il Corpo dei vigili del fuoco, invece, è intervenuto in 650 incendi urbani e di interfaccia con quasi 2.500 uomini. Si registra l’apporto delle 14 squadre aggiuntive dei pompieri attivate grazie all’accordo stipulato e finanziato dalla Regione.
Centinaia gli edifici distrutti o danneggiati, le infrastrutture e gli impianti di servizi generali (viari, elettrici, telefonici, fognari e di rifiuti). Migliaia le persone evacuate, anche solo precauzionalmente, di cui un centinaio non può rientrare nelle abitazioni e necessita di sistemazioni alternative.
Attualmente risultano ancora attivi una quarantina di roghi (l’80 per cento nei territori di Palermo, Catania e Messina), ma il dato è in progressiva diminuzione. Dalla nota di aggiornamento della direzione generale dei Vigili del fuoco in Sicilia si apprende che “la situazione è in lento e progressivo miglioramento in buona parte dell’isola, grazie anche al miglioramento delle condizioni ambientali“, ma “criticità si registrano ancora nelle province di Palermo, Catania, Siracusa e Messina“.
Nel Siracusano, sono stati effettuati 19 interventi nella notte scorsa, 10 sono in atto e 49 sono in coda a metà giornata, con le attuali 12 squadre di vigili del fuoco del comando provinciale di Siracusa all’opera. Le zone ancora interessate sono quelle di Melilli, che ieri ha visto evacuate precauzionalmente oltre 600 persone e bruciati 20 ettari della Sughereta, alcune località nel territorio di Augusta quali San Cusumano, Castelluccio (Costa Saracena), oltre a focolai residuali intorno alla strada statale 114 “Orientale sicula” tornata nella notte interamente percorribile.
(Nella foto di copertina: il maxi incendio di ieri pomeriggio a ridosso della Ss 114 “Orientale sicula” visto da Augusta)