Inchiesta “Borderless”, sequestrata nave Aquarius. Indagati membri Msf e due agenti marittimi augustani


AUGUSTA – Anche Augusta al centro dell’indagine “Borderless”, che ha messo sotto la lente di ingrandimento gli scali tecnici effettuati dalle navi della ong “Medici senza frontiere” e lo smaltimento dei relativi rifiuti, in particolare gli indumenti dei migranti.
Gli inquirenti ipotizzano che tali “rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non” siano stati scaricati in maniera indifferenziata nei porti italiani come se fossero rifiuti urbani. Questa l’accusa alla organizzazione internazionale privata “Medici senza frontiere” e anche a due agenti marittimi di Augusta, per questi ultimi limitatamente agli scali al porto megarese, scaturita dall’indagine coordinata dalla Procura di Catania, condotta da Guardia di finanza e Polizia, che ha portato al sequestro preventivo della nave “Aquarius”, attualmente attraccata al porto di Marsiglia, e di 460 mila euro. Gli inquirenti avrebbero accertato il presunto smaltimento illecito in 44 occasioni per un totale di 24 tonnellate di rifiuti.
Secondo la Procura di Catania, nel periodo compreso tra gennaio 2017 e maggio 2018 dalle navi Vos Prudence e Aquarius “non è stata mai dichiarata la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” anche in presenza di “numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari Uffici di Sanità marittima siciliani e del Sud Italia intervenuti al momento dell’arrivo dei migranti nei porti italiani” duranti i quali sono stati “rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati“.
Gli indagati sono in tutto 24 e, secondo l’accusa, avrebbero “sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo della “Vos Prudence” e dell’”Aquarius” e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani”.
Tra gli indagati i membri di “Medici senza frontiere” dei centri operativi di Amsterdam e Bruxelles, i due agenti marittimi augustani F.G. e G.R., il comandante e il primo ufficiale dell’ “Aquarius“, un russo e un ucraino.
“Medici senza frontiere” respinge le accuse sostenendo si tratti di un “estremo, inquietante tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare“, mentre gli avvocati della ong avrebbero già deciso di impugnare il provvedimento di sequestro davanti al Tribunale del riesame.
(Nella foto di repertorio: nave Aquarius)