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Incontro con Giovanna Raiti al “Corbino” a conclusione del progetto di educazione alla legalità

AUGUSTA – Sabato 27 maggio, nei locali del plesso “Morvillo” del 2° Istituto comprensivo “Orso Mario Corbino”, si è tenuto l’ultimo incontro del progetto di educazione alla legalità ed alla cittadinanza attiva per l’anno scolastico 2016-2017 rivolto agli alunni dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado.

I ragazzi di tutti i plessi hanno incontrato Giovanna Raiti, esponente della sezione siracusana di “Libera”, che, dopo aver fatto un excursus della situazione in Sicilia negli anni Ottanta, ha portato la sua testimonianza quale sorella di Salvatore Raiti, carabiniere siracusano ucciso dalla mafia mentre scortava il mafioso catanese Alfio Ferlito nella cosiddetta “strage della circonvallazione” del 16  giugno 1982.

La Raiti ha voluto ricordare anche Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro, Paolo Borsellino, Giuseppe Fava, Peppino Impastato, Domenico Russo, Antonio Montinaro, caduti sotto i colpi di Cosa Nostra facendo il proprio dovere di magistrato o di giornalista, di uomo delle forze dell’ordine o di cittadino.

Secondo la Raiti, non bisognerebbe però commemorarli perché questo fa “scena”, bensì per prendere coscienza e per restituire la giusta dignità ai siciliani. Ha sostenuto che dalla mafia si dovrebbe imparare solo una cosa: a fare rete, perché soltanto uniti la si può combattere e vincere.

L’incontro con la Raiti è stato arricchito dalla presenza in aula del maresciallo Paolo Cassia, comandante della locale Stazione dei Carabinieri, la cui partecipazione ha sottolineato l’importante sinergia tra scuola e istituzioni dello Stato, necessaria per la formazione di cittadini che abbiano tra i valori fondanti della propria vita il perseguimento della legalità.

Ha chiuso l’incontro la dirigente scolastica Maria Giovanna Sergi, la quale ha auspicato che il lungo e articolato percorso di educazione alla legalità intrapreso dagli alunni durante i tre anni di scuola secondaria di primo grado “resti nei loro cuori e indirizzi la loro vita perché loro sono il nostro futuro, il futuro di questa nostra Sicilia“. Una molteplicità di incontri, con rappresentanti delle forze dell’ordine presenti sul territorio (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Guardia costiera), rappresentazioni teatrali inerenti alla legalità (come ad esempio Per questo mi chiamo Giovanni o Parole rubate), con associazioni che quotidianamente si spendono per la legalità (come Nesea, Telefono Arcobaleno e Libera), infine concorsi come “Un casco vale una vita” o “Icaro”.


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