INRI / Se credo
INRI di Elisabetta Ternullo
E se Tu, Madre,
non patissi il dolore
per il figlio, Tuo, crocifisso
E se nessun sangue
sgorgasse da nessun petto
Se l’amore fosse carezzarsi le costole
anziché affliggerle
Se dalla tempia non stillasse il supplizio
Se il perdono non avesse da perdonare
afflizione né tortura
Se l’Amore inneggiasse la sua pienezza
Se i chiodi non servissero a tormentare
Se io non fossi vittima né carnefice
allora potrei sentir cantare gli angeli
e la terra sospirerebbe sollevata
e l’acqua sgorgherebbe pulita
ed io, misera,
non avrei dentro il petto
il peso del pianto del mondo
che urla
ogni volta
che Cristo muore
nell’ingiustizia.
SE CREDO di Marcella Di Grande
Se credo nella bellezza, vedrò la bellezza, e se mai smettessi di vederla… la costruirei.
Se credo nell’amore, troverò l’amore, e se ma smettessi di trovarlo… lo ricreerei.
Se credo in Dio, vedrò Dio, e se mai smettessi di vederlo… lo inventerei. Tutte le cose in cui credo costruiscono, silenziosamente, il mondo in cui vivo e si realizzano, a volte, nelle mani rigide e giunte nutrite dalla speranza, altre, nei passi decisi e concreti animati dalla volontà ma nascono tutti e ogni volta, da ciò che sento e che penso. Ogni volta.
(Foto in evidenza: Rina Spinali)