Intervista ad Antonio Caruso, un polmone verde al Monte tra i nuovi progetti di “Genitori e figli”
AUGUSTA – Quasi contestualmente alla riapertura delle scuole, si apre anche il nuovo anno sociale dell’associazione “Genitori e figli – Unitevi a noi”, che vedrà ancora protagonisti i giovani augustani insieme alle loro famiglie, tra attività ricreative e progetti di rilievo per la comunità cittadina, su tutti le iniziative per la sicurezza stradale. A parlarcene, il presidente Antonio Caruso, che ci ha accolto nella sede di via XXV aprile n. 71, concedendoci un’intervista per presentare quanto portato a compimento e fornire soprattutto un’anteprima delle iniziative in cantiere.
Già nel nome, “Genitori e figli”, scelto circa quattro anni fa, si dichiara la finalità di un sodalizio intergenerazionale tra voi adulti e i ragazzi. Qual è la sua visione di un’associazione e del suo ruolo nella nostra città?
“Siamo una famiglia, una missione da tutelare. Vogliamo crescere e diventare un tutt’uno con le nostre idee e forza di volontà. Perché oggi la difficoltà dell’associazionismo è, a mio parere, quella di mantenere sempre la costante del volontariato, quindi, inevitabilmente, devi andare avanti con le forze che hai. Serve concedere la libertà di fare e noi crediamo che per essere un’associazione, coerente nel territorio, lo dobbiamo essere sempre a 360 gradi e in maniera quanto più possibile apolitica e apartitica. “Genitori e figli” è l’unione per la fattibilità delle nostre proposte, delle cose che mancano e che proviamo insieme a realizzare“.
A proposito delle iniziative concretizzate quest’anno, e citiamo, tra le altre, l’installazione della prima pedana rialzata deterrente di velocità per l’attraversamento pedonale di corso Sicilia, poi una già pronta per l’Istituto comprensivo “Salvatore Todaro” (prima scuola estratta nel progetto biennale di beneficenza, mentre nel periodo di Natale si estrarrà la seconda scuola destinataria), il tradizionale raduno degli aquiloni, che, anche nell’appena trascorso agosto, ha colorato l’area del Faro Santa Croce nel contesto dei festeggiamenti in onore di Sant’Elena. Chi dà vita, partecipa o sostiene i vostri progetti? Con quali altre realtà del territorio dialogate?
“Noi ci autofinanziamo. Accanto a me, sono fondamentali la vicepresidenza di Marco Monticchio, Maria Giannone nel ruolo di segretaria, il tesoriere Alessandro Di Grande, la consigliera Patrizia Epaminonda e ovviamente tutti i ragazzi che insieme a noi danno vita all’associazione, ogniqualvolta ci regalano le loro idee, tra cui le mie figlie Carlotta e Alice, poi Irene Gennuso, Domenico Di Grande, Federica Assenza, Roberta Saraceno, Giuseppe De Luca, Alessio Sidoti, Vito Pantaleo, la piccola Chiara Saraceno, a breve Elena Monticchio e molti altri che partecipano attivamente. Ma sono per noi necessarie la collaborazione e la presenza delle famiglie, il sostegno della Città e la fiducia che le istituzioni possono riporre in noi. Le scuole sono per noi un tramite basilare, di grande aiuto nella predisposizione all’ascolto tra noi genitori e i nostri figli. Famiglia e scuola sono le radici su cui si forma ogni ragazzo, motivo per cui quest’anno, per stare loro più vicino, abbiamo deciso di camminare parallelamente al circuito scolastico, facendo iniziare di pari passo già il primo di settembre il nostro anno sociale. Voglio sottolineare, ancora, la necessaria intesa con le associazioni sportive e musicali“.
Una forte sinergia, quindi, con gli istituti scolastici cittadini di ogni ordine e grado. Quali vostri scopi sociali, in particolare, hanno trovato e trovano la piena condivisione della scuola?
“Posso dire con fermezza che gli istituti cittadini e i loro docenti impegnati sono molto attivi sulle tematiche che fanno da input al nostro operato. Parliamo insieme di devianze sociali: alcol, droga, sicurezza stradale, bullismo, famiglia. A me piace molto come negli istituti comprensivi augustani si crei tra gli alunni e gli insegnanti un’atmosfera familiare e so per certo che ogni insegnante funge per i nostri figli come da madre o da padre, lo diventa in automatico“.
Passando alla componente genitoriale dell’associazione, vi confronterete certamente sull’educazione dei figli, dall’infanzia fino al periodo forse più problematico della loro crescita, ovvero l’adolescenza. C’è una questione scottante su scala nazionale: il dibattito sulle vaccinazioni obbligatorie. Ne avete discusso all’interno del gruppo e avete pensato di assumere una posizione?
“È un argomento su cui abbiamo iniziato a discutere tra di noi in maniera occasionale, senza ancora affrontarlo e approfondirlo per bene. È ovvio che osserviamo ciò che accade anche al di fuori della nostra realtà, seguendo i tg, e non voglio dire se sia giusta o sbagliata tale legge (legge 119/2017 di conversione del decreto Lorenzin sulla obbligatorietà dei vaccini, ndr). A titolo personale, da una parte vedo il possibile trauma, quasi una forma di emarginazione, di un bambino non vaccinato che resta fuori dalla scuola, ma dall’altra penso che, se si tratta di una legge nazionale, questa debba essere rispettata: bisogna essere prima cittadini e poi genitori. Anche perché le vaccinazioni possono risultare utili al fine di preservare la vita di qualcun altro. Insegniamo questo ai nostri ragazzi: il rispetto della legalità. Ma, lo sottolineo, dobbiamo ancora affrontare bene tale questione“.
Ci risulta che avete inviato una lettera proprio al ministro della Salute Lorenzin…
“Proprio la scorsa settimana abbiamo scritto una lettera al ministro Lorenzin, perché crediamo che ad Augusta manchi un polo importante al fine di salvaguardare la salute di tutti i cittadini. Aumentano le mortalità di cancro e noi vogliamo che qui ci sia un polo oncologico di eccellenza che permetta a chi è di qui e si ammala di potersi curare qui stesso. Nei giorni scorsi (14 settembre, ndr) abbiamo inviato la lettera, non abbiamo ancora ricevuto risposta, perché attendiamo i tempi del ministro. Sono sicuro e voglio sperare che, essendo una donna, il ministro Lorenzin possa considerare la nostra richiesta, con tutta la sensibilità che può possedere. Sarebbe già una vittoria per noi se venisse qui in città, anche solo per una visita, e si renda lei stessa conto della situazione in cui viviamo“.
Veniamo, quindi, al presente e al futuro. Quali nuove idee per l’anno sociale che avete appena inaugurato?
“Punteremo sui giovani, come sempre. Pomeriggi alternativi, per esempio, alternando attività musicale insieme al maestro Strano, momenti di gioco e doposcuola, rivolto a tutti i ragazzi che vogliano trascorrere qualche ora di crescita insieme a noi. Poi crediamo molto nella rete, strumento importantissimo che permette ai giovani, opportunamente guidati, di informarsi con un solo clic su ciò da cui noi genitori intendiamo proteggerli: droga, alcol, violenze sessuali, pedofilia, bullismo, pornografia. Obiettivo operativo è quello di creare un’asse orientale tra Augusta, Catania e Siracusa e comunicare con altre associazioni simili alla nostra. Infine, proveremo a riportare al centro di alcune attività gli anziani, anche loro genitori, nel loro ruolo fondamentale di nonni. In attesa di un centro anziani comunale, è lodevole l’operato dell’Unitre di Augusta presieduta da Giuseppe Caramagno, che coinvolge anche la terza età attraverso la cultura. Infine, anticipo che quest’anno concentreremo gran parte delle nostre forze al fine di creare un nuovo polmone verde per la nostra città, nella zona del Monte, un vero e proprio parco, un’oasi del benessere sociale dove poter portare i nostri figli e/o nipoti e parlare loro di Augusta“.
Alessandra Peluso