AUGUSTA – Non si chiude la polemica inerente alla recente festività dell’Immacolata, che ha visto quest’anno la cancellazione di numerosi appuntamenti che includevano le realtà laicali, confraternali, del volontariato e del mondo del lavoro.
Per le Confraternite di Augusta si è trattato di “una decisione inspiegabile e in contrapposizione con le indicazioni dell’Arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo, che nella sua lettera alla comunità diocesana esalta la grande valenza delle tradizioni e delle festività religiose così particolarmente sentite dal popolo; la lettera dell’Arcivescovo si inserisce in quell’invito rivolto da Papa Francesco ai sacerdoti “di essere pastori con l’odore delle pecore, pastori in mezzo al proprio gregge, e pescatori di uomini”“.
Il ridimensionamento del programma era stato giustificato quale cancellazione di tutto ciò che costituiva “coreografia” o “spettacolo”. Le Confraternite si erano già espresse sul merito, evidenziando l’annullamento anche di numerose processioni e importanti riti.
Solo alla vigilia della festività, le Confraternite avrebbero ricevuto un invito a partecipare alla processione rionale promossa in sostituzione di quella cittadina, che tradizionalmente si snodava dalla chiesa Madre.
Ma l’invito, fanno sapere, è stato declinato, a fronte di una serie di interrogativi: “Quali motivi pastorali sarebbero alla base dell’esclusione di una parte della “comunità locale” legittimamente riconosciuta anche a livello diocesano? Perché eliminare segni aggreganti in un momento particolarmente difficile dove invece occorre far ricorso a ciò che unisce e non ciò che divide?“.
Le Confraternite riferiscono di altri elementi di disagio, oltre al dissenso su ciò che hanno ritenuto ingiusta equiparazione della “espressione del sentire del popolo” a “coreografia e spettacolo“, peraltro valutazione che sarebbe stata effettuata “con l’esclusione del Delegato Arcivescovile per le Confraternite“.
Spiegano infatti che “l’aver eliminato la partecipazione delle espressioni del mondo del lavoro è stata avvertita come una ulteriore presa di distanza dalla realtà industriale che opera nel territorio; la sensibilità nei confronti del problema ambientale, particolarmente attenzionata da Papa Francesco con la sua recente enciclica e con i numerosi interventi in difesa del creato, non può creare uno scollamento con una presenza che è parte integrante del tessuto produttivo“.