La pienezza / Psicomagia
LA PIENEZZA di Elisabetta Ternullo
Approdo ogni giorno
su borghi inesplorati:
La misura del mondo mi pare piccola
da questa stanza bianca
in cui è filtrata una luce che sa di dono di Dio.
E vedo sorti d’epoche mai perdute
e costellazioni che giocano a rimpiattino
con questo giorno sfacciato.
E ci sei tu
e anche tu
e tutti non siamo tanti, solo uno:
Stiamo al centro della stanza bianca,
bruciamo in un enorme falò d’emozioni
e siamo felici,
siamo imperfetti ed ebbri di fuoco,
ché la distanza da me a te non esiste
e la distanza [da qui all’orizzonte] è un trucco.
PSICOMAGIA nello spazio a cura di Marcella Di Grande
A volte, gli scrittori scrivono cose che vorrei scrivere, nel modo in cui io non le scriverò mai, ma attraverso loro le imparo e capisco quello che sento davvero. Per questo anche questa settimana scelgo un autore che amo molto, Alejandro Jodorowsky. Questo pezzo è tratto dal suo libro “Psicomagia”.
“Cominciamo con l’amare le cose: l’arte, la gente, le nostre opere, tutto. Dedichiamoci a creare e ad amare. Perché l’altro atteggiamento porta a non fare niente, a stare sempre immobili. La creatività, al contrario, spinge a fare quello che si deve fare. E quello che fai lo proietti. E se lo proietti, lo ricevi. Tutto ciò che dai al mondo il mondo te lo dà. È necessario liberarsi, grazie alla creatività, delle richieste.
Quando ci diciamo: “voglio avere talento “, dobbiamo dire: “ho talento”. Perché dovrei volere il talento se ce l’ho? Voglio avere successo. Ma il successo ce l’ho già. Ho tutto quello che voglio. Allora smetto di chiedere e mi metto all’opera. Questo è tutto! Se voglio suonare musica la suono. Se voglio cantare, canto. Se voglio scrivere, scrivo. Perché accanto a noi si trova sempre la prigione che ci impedisce di realizzarci (…)” e (io aggiungo) accanto a noi la chiave per aprirla.
(Foto in evidenza: Rosario Vicino)