AUGUSTA – L’annunciato sblocco dei fondi per la realizzazione del piano fognario di Augusta e la depurazione delle acque reflue, probabilmente da convogliare nel depuratore consortile dell’Ias, non ha tacitato le polemiche.
I ritardi ultradecennali accumulati dalla burocrazia e dalla politica regionale e locale, con conseguente aumento del carico inquinante nel mare augustano fino alla baia di Brucoli, hanno innescato nel tempo situazioni mai concluse o dinamiche di cui solo in questi giorni si stanno concretizzando gli effetti.
Nel settembre dello scorso anno, un folto gruppo di residenti, attraverso i propri legali di fiducia, decise di rivolgersi alla magistratura aretusea per individuare i responsabili, a tutti i livelli, di ritardi ed omissioni. La Procura della Repubblica di Siracusa, con il Sostituto Procuratore dott. Tommaso Pagano, ha già avviato gli opportuni accertamenti per far luce sulla spinosa e complessa vicenda, fonte di proteste ed anche di interpellanze parlamentari.