La scrittrice Antonella Prenner racconta le “Tenebre” su Cicerone. Doppia tappa ad Augusta con Archeoclub-Naxoslegge
AUGUSTA – Due tappe ad Augusta per Antonella Prenner, filologa, latinista e docente dell’Università “Federico II” di Napoli, per la presentazione del suo romanzo storico dal titolo Tenebre – L’ultima disperata battaglia di Cicerone. L’autrice è stata coinvolta in un’iniziativa di Archeoclub sede di Augusta, organizzata in collaborazione con Naxoslegge, e che ha visto coinvolto per la seconda tappa il Liceo “Megara”.
La prima si è tenuta la sera di mercoledì 26 settembre, nella sede dell’associazione filantropica “Umberto I”, con l’incontro moderato da Mariada Pansera, locale presidente di Archeoclub e referente di Naxoslegge. Ha quindi conversato con l’autrice l’ex docente di latino e greco Paolo Fai.
Come ha avuto modo di esporre Prenner in merito alla trama del romanzo, nel 44 a.C., il giorno dopo le Idi di marzo che segnano la data della morte di Giulio Cesare trafitto da 23 pugnalate, Cesare appare a Cicerone rivelandogli come, dove e quando morirà. Inizia così il conto alla rovescia dell’abile avvocato e oratore contro il fato dal quale, però, non potrà sottrarsi diventando la voce narrante di una storia, anzi, della storia nel momento stesso in cui si compie. Un conto alla rovescia che l’autrice riesce sapientemente ad evidenziare attraverso l’espediente narrativo di numerare al contrario i capitoli del romanzo. Ad esclusione, però, del primo capitolo, ambientato nel 44 a.C., che segna la data della morte di Cesare e dell’ultimo capitolo, datato 6 dicembre 43 a.C., la morte di Cicerone.
‘Pater patriae’, protagonista politico indiscusso del suo tempo, attaccato alla ‘Res publica’ ed alle istituzioni che difese fino alla fine, Cicerone fu, comunque, una figura che spesso in passato ha attirato su di sé critiche che lo dipingevano come un vile, poco perspicace, borioso ed addirittura strumento nelle mani dei monarchi, come lo definì Theodor Mommsen, il più grande classicista del diciannovesimo secolo.
Antonella Prenner, attingendo direttamente alle lettere personali di Cicerone, in particolare quelle all’amico Attico, racconta invece un Cicerone più intimo, più familiare, soprattutto allorché si rivolge alla figlia Tullia, affettuosamente chiamata Tullìola, morta prematuramente di parto e che lo accompagna silenziosamente tra le pagine del libro raccogliendone i suoi racconti.
Tenebre è stato presentato la mattina successiva, giovedì 27, anche al Liceo “Megara”, nell’aula intitolata a Georges Vallet, nel solco di una collaborazione avviata da tempo tra l’istituto superiore e Archeoclub.
Introdotta dalla docente Gabriella Rista, vicepreside della scuola, e dalla docente Alessandra Traversa, dinanzi a un pubblico di studenti attento e curioso, Antonella Prenner ha svelato anche in questa occasione, con la sua documentata, attenta e puntuale narrazione, il Cicerone uomo, padre e politico sconfitto nel suo sogno della libertà repubblicana.
Lieta di parlare a studenti di un Cicerone non relegato a mera figura scolastica, l’autrice ha non solo reso vita ad un personaggio, ma ha ribadito, con chiarezza, simpatia e grandissima sapienza, che la storia è vita fatta da uomini e che questi uomini trasmettono con il loro esempio quei valori di cittadinanza di cui la scuola è veicolo fondamentale.
(Nella foto in evidenza: in alto da sx, Prenner, Pansera, Fai; in basso da sx, Traversa, Prenner, Rista)