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La tradizionale “Velatio” al Carmine fa rivivere il sacro con canti e poesie

AUGUSTA – La chiesa del Carmine è l’unica chiesa di Augusta ad aver mantenuto la velatura delle immagini dalla V settimana di Quaresima fino alla domenica di Pasqua. Una tradizione che risale al periodo pre Concilio ecumenico Vaticano II, che non ha abolito la tradizione della velatura delle immagini, ma l’ha fatta cadere in disuso.

Chi mantiene in vita questa tradizione è Marcella Spanò che, da quattro anni, cura e presenta un “evento” significativo, giacché, a suo dire, “mantenere la prassi di velare le immagini senza comprendere e diffondere il forte segno e richiamo spirituale in esso contenuto, diverrebbe ostentazione di uno scenografico apparato decorativo dai più percepito come anacronistico, e, pertanto, inutile“.

Proprio per ovviare a questo e, soprattutto, per farne comprendere il significato tanto stimolante anche per un cristiano del terzo millennio, si è voluto creare un evento che, mettendo in luce la ricchezza spirituale della Velatio, ne riproponesse e diffondesse il richiamo spirituale, così forte e attuale anche o, forse, soprattutto per il credente del XXI secolo“, come ha chiarito la stessa Spanò, che per l’edizione di quest’anno, lo scorso mercoledì 5 aprile, ha invitato i seguenti artisti augustani: il trio Hyblea music, composto dall’organista Salvo Passanisi, dalla flautista Pamela Patania e dalla soprano Francesca Ussia, i baritoni Marco Zarbano e Stefano Bagnara, interpreti, fra l’altro, dell’impegnativo Stabat Mater musicato da un anonimo augustano, con l’ensemble, diretto da Francesca Ussia, “In coro… nate”, composto da Daniela Piazza, Lucy Pugliares, Katia Di Salvo, Stefania Bellistri, Carmen Salamone, Cristina Anfuso, Samantha Pugliares (soprani) e da Ketty Lombardo, Giusy Passanisi, Concita Interlandi, Lucia Gulino, Giovanna Pasqua, Francesca Baudo, Anna Maria Ternullo (contralti), tutte madri di alunni dell’Istituto comprensivo “Principe di Napoli”, rappresentato dalla maestra Ivana Sarcià. Anche quest’anno per la parte recitativa è stato impegnato il docente Giorgio Casole, interprete di testi evangelici, e di poeti quali Jacopone da Todi e Davide Maria Turoldo.

È stata una serata emozionante per il folto pubblico, in cui si è pregato con i canti e con le poesie, dandosi infine appuntamento all’edizione del 2018.


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