News

La “Turandot” di Giordani trionfa a Taormina

AUGUSTA – Poteva essere un tonfo. È stato, invece, un trionfo. Ci riferiamo alla “Turandot” di Giacomo Puccini andata in scena ieri sera al Teatro antico di Taormina, prodotta dalla Yap di Marcello Guagliardo-Giordani, per la regia di Enrico Stinchelli, sotto la direzione di James Meena.

Il timore del tonfo è serpeggiato a metà del secondo atto, quando molti spettatori, dei tantissimi che affollavano la cavea, hanno avvertito il brivido delle gocce di pioggia, tanto che non poche signore hanno subito coperto spalle e capo e i loro cavalieri hanno aperto gli ombrelli.

L’emozione del trionfo è stata certamente avvertita dall’intera compagnia (circa settanta sulla scena e circa sessanta orchestrali) all’inizio del terzo atto, dopo l’interpretazione dell’aria “Nessun dorma”, resa celeberrima in tutto in il mondo da Luciano Pavarotti e divenuta un cavallo di battaglia di ogni tenore che voglia dar prova di gagliardia. La romanza è stata interpretata da Marcello Giordani, che ha indossato i panni di Calaf, il pretendente alla mano dell’algida principessa Turandot, interpretata con grande maestria da Elina Ratiani. Dopo l’ultimo “Vincerò” gli applausi sono stati immediati, scroscianti e ripetuti.

L’opera è andata spedita verso la conclusione, con l’immancabile ovazione finale da parte del pubblico, ancor più folto che a Siracusa, con presenze di numerosi turisti stranieri, cinesi compresi, tanto che Michela Italia, l’addetta stampa della Yap, ha letto l’introduzione di rito in italiano e in inglese. Tra l’altro, è stata anche spiegata la mancata presenza a Taormina di Sharon Azrieli, che a Siracusa aveva rivestito i panni dell’ancella Liù sfidando una rinite allergica, affidata ieri sera a una bella e capace Maria Luisa Lattante, stimata da Marcello Giordani per essersi messa in luce in occasione di un seminario per cantanti lirici organizzato dallo stesso Giordani.

Ben caratterizzati i personaggi di Ping da Giovanni Guagliardo, Pong da Enrico Terrone e Pang da Riccardo Palazzo. Mette conti sottolineare che Giovanni Guagliardo è di Augusta, come Marcello Giordani, Guagliardo anch’egli all’anagrafe, come Marco Zàrbano, solenne nel ruolo del mandarino, come Franco Frisenna, principe di Persia, come Maria Rita Zappalà, aiuto di Stinchelli. Rispettoso del ruolo dell’imperatore previsto da Puccini il catanese Francesco Ruggeri, allievo della Yap, nonostante la non verde età, come Zàrbano e Frisenna: segno che Giordani sa premiare chi lo segue con assiduità. Peccato che la rappresentazione taorminese non abbia repliche. Si è trattato di un allestimento che poteva ben figurare all’Arena di Verona.

Giorgio Càsole


La Gazzetta Augustana su facebook

Le Città del Network

 

Copyright © 2023 La Gazzetta Augustana.it
Testata editoriale iscritta al ROC con numero 25784
Direttore responsabile: Cecilia Casole
PF Editore di Forestiere Pietro - P. IVA 01864170897

Copyright © 2015/2023 PF Editore

In alto