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Lascito testamentario alle onlus: 5 cose da sapere

Grazie all’aumento delle persone che scelgono di fare donazioni per sostenere cause benefiche, il termine “lascito testamentario” non solo è entrato a far parte del vocabolario comune, ma è anche diventato una pratica sempre più diffusa e popolare. Stiamo parlando di quella tipologia di donazione post mortem che ogni persona può liberamente attivare, semplicemente inserendo questa volontà all’interno del proprio testamento. Può riguardare beni di varia natura che, generalmente, vengono destinati alle Onlus per finanziare progetti e attività finalizzati a migliorare la vita delle persone meno fortunate. I lasciti testamentari alle Onlus sono quindi una forma di beneficenza che permette di disporre del proprio patrimonio, piccolo o grande che sia, per aiutare il prossimo quando non si è più in vita. Ad esempio, inserendo Medici Senza Frontiere come beneficiario del proprio lascito solidale, si consente a questa Organizzazione Umanitaria non solo di portare avanti interventi vitali nelle zone colpite da guerre, calamità naturali ed epidemie, ma anche di programmare azioni future a sostegno di tutte le vittime in ogni parte del mondo. Per chi vuole capire meglio come funziona un lascito testamentario, di seguito forniamo 5 indicazioni indispensabili da conoscere e annotare. 

È riconosciuto dalla Legge

Il lascito testamentario è una donazione che chiunque può fare, indipendentemente dal proprio patrimonio, per destinare a cause benefiche e solidali una porzione dei propri averi. Si tratta di un atto valido per Legge, a patto che la donazione comprenda esclusivamente quella che viene definita “quota disponibile”, cioè quella parte di eredità di cui ognuno può disporre liberamente. In Italia infatti gli eredi legittimari (coniuge, figli, nipoti, ecc.) hanno sempre diritto a una specifica porzione di eredità, che prende il nome di “quota legittima”.

Non è definitivo

Come il testamento tradizionale, anche il lascito testamentario può essere modificato, sostituito o annullato in modo libero e in qualunque momento, fino all’ultimo istante di vita, così come è possibile cambiare il tipo di testamento precedentemente redatto (ad esempio, passare da uno olografo a uno pubblico). Per cambiare le proprie volontà, è sufficiente scrivere un nuovo testamento nel quale si dispone la revoca del testamento precedente.

Comprende vari beni

Quando si parla di eredità, viene subito in mente il denaro. Nel lascito testamentario questa non è però l’unica eredità che si può destinare alle Onlus per finanziare cause solidali e benefiche. Questa donazione può ovviamente comprendere somme di denaro (anche sotto forma di titoli, azioni, obbligazioni e fondi di investimento), ma anche il TFR, polizze assicurative e beni materiali e immateriali, ad esempio proprietà immobiliari, gioielli, automobili, opere d’arte, ecc.

Non prevede imposte

Come le altre tipologie di donazioni, anche i lasciti testamentari non sono soggetti ad alcuna imposta, compresa quella di successione. Questo significa che l’intero valore del lascito viene destinato alle attività e ai progetti dell’Associazione beneficiaria senza nessuna trattenuta, a patto che questi abbiano realmente finalità benefiche.

Il lascito testamentario coinvolge 3 tipi di testamento 

Il lascito testamentario può essere fatto tramite testamento olografo: si tratta di un documento personale e riservato, scritto interamente di proprio pugno senza l’ausilio di strumenti meccanici, che va poi datato, firmato e conservato in un luogo sicuro. Si può attivare questo tipo di donazione anche tramite il testamento pubblico, cioè quello redatto da un notaio alla presenza di testimoni e tenuto dal pubblico ufficiale fino al momento della sua apertura. Infine, è possibile effettuare un lascito solidale anche per mezzo di testamento segreto: in questo caso l’atto viene scritto dal testatore, firmato su ogni facciata e consegnato in busta chiusa a un notaio, che si occuperà di autenticarlo e conservarlo, alla presenza di due testimoni.


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