AUGUSTA – Le Rsu nonché le organizzazioni sindacali del comparto Difesa emettono un duro comunicato sulle attuali condizioni della mensa aziendale e delle infrastrutture dell’Arsenale militare marittimo. Le sigle sindacali firmatarie sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Unsa, Usb, Flp e Intesa Fp.
Menzionano in apertura di comunicato il cosiddetto “Piano Brin“, che per l’Arsenale militare di Augusta avrebbe previsto un piano di investimenti di circa 50 milioni di euro, finalizzati all’adeguamento delle sue strutture sia in termini di sicurezza che di rinnovamento tecnologico. Rsu e sigle sindacali denunciano: “Ad oggi, dopo la consegna di una buona parte dei lavori programmati, si assiste alla visione di scenari deprimenti, dai risultati che suscitano a dir poco notevoli perplessità e che compromettono la sicurezza dei lavoratori“.
Secondo gli autori del comunicato, nello specifico, quasi tutte le officine consegnate sarebbero soggette a infiltrazioni di acqua piovana, anche in prossimità di quadri elettrici, e presenterebbero carenze strutturali attinenti alla sicurezza. Come la mensa aziendale, di nuova costruzione e inaugurata nel settembre 2012, ad oggi fruita da circa 600 lavoratori, che presenterebbe gravi problemi strutturali e copiose infiltrazioni di acqua piovana.
Sulla mensa spiegano: “È stata interessata dalla caduta di porzioni di solaio precipitato all’interno della stessa in più occasioni, causato, per quello che i tecnici hanno riferito, dal continuo assestamento della struttura; vani sono stati tutti gli interventi di ripristino finalizzati alla messa in sicurezza e a rendere fruibile la struttura, e allo stato attuale, dopo gli ultimi eventi atmosferici, siamo alla solita situazione oramai diventata insostenibile“.
Rsu e sigle sindacali richiedono quindi al Comando Marisicilia di “intervenire autorevolmente al fine di fare luce sui fatti esposti e di giungere a una loro risoluzione definitiva, sottolineando le responsabilità delle varie figure dirigenziali e riservandosi di rappresentare tale problematica in tutte le sedi opportune e all’attenzione delle Autorità competenti in materia, al fine di tutelare la sicurezza e l’incolumità dei dipendenti civili e militari“.