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Migranti, Augusta “porto sicuro” anche per Sea Watch 3. Due anni fa i sei giorni alla fonda in acque siracusane

AUGUSTA – Le autorità italiane hanno assegnato ieri sera il porto di Augusta quale “place of safety” (Pos) alla Sea-Watch 3, la arcinota nave per il soccorso dei migranti (comandata nel 2019 da Carola Rackete) battente bandiera prima olandese e attualmente tedesca, gestita dalla omonima ong con sede a Berlino. L’arrivo nel porto Megarese, che da fine gennaio è stato più volte assegnato come “porto sicuro” a diverse navi di ong (due volte Ocean Viking, Aita Mari) per lo sbarco di migranti, è previsto intorno alle ore 16 di oggi.

Come reso noto in un comunicato dall’organizzazione non governativa Sea Watch, “in soli tre giorni, fra il 26 e il 28 febbraio, nella sua prima missione dopo sette mesi di blocco forzato, Sea-Watch 3 ha soccorso 363 persone e stabilizzato un’imbarcazione in pericolo con 90 naufraghi a bordo“. “Tra i naufraghi ci sono 47 donne, alcune in stato di gravidanza – si sottolinea – mentre i minori sono un terzo del totale, di cui 120 non accompagnati“.

Le persone soccorse e il nostro equipaggio – affermava Giorgia Linardi, portavoce della ong, poco prima dell’assegnazione del porto – sono allo stremo e attendono con urgenza l’assegnazione di un porto sicuro: le condizioni meteo sono peggiorate a causa del vento ed è impossibile evitare il diffondersi dei casi di ipotermia. Sarebbe un segnale di umanità importante da parte del nuovo governo risparmiare a queste persone un’altra notte in mare”.

Nel gennaio del 2019, Sea-Watch 3, dopo aver soccorso 47 migranti, era stata destinataria del diniego allo sbarco da parte dell’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Rimase per sei giorni alla fonda nella baia di Santa Panagia (vedi foto di repertorio in copertina, ndr), dinanzi all’imboccatura del porto di Augusta, generando diverse iniziative politiche di sostegno (vedi “blitz” solidale per mezzo di un gommone di tre parlamentari e sindaco di Siracusa), anche da parte di dieci consiglieri comunali augustani, e manifestazioni per chiederne lo sbarco, tenute sia sulla scogliera siracusana, che in Ortigia. Poi l’allora governo giallo-verde, solo dopo che ottenne rassicurazioni sulla redistribuzione dei migranti da alcuni Paesi europei, concesse l’autorizzazione allo sbarco al porto di Catania.

La scorsa settimana, la nave battente bandiera tedesca è partita verso le acque internazionali al largo della Libia dal porto di Burriana, in Spagna, sede del cantiere dove sono stati effettuati dei lavori di manutenzione, a seguito del fermo amministrativo notificato alla ong nel mese di luglio a Porto Empedocle.


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