Muscatello, Canigiula solleva dubbi su cronoprogramma e operatività di chirurgia
AUGUSTA – Tra piani aziendali, cronoprogrammi e aspettative di un territorio che necessita di una struttura ospedaliera potenziata rispetto alla situazione attuale, il “Muscatello” resta osservato speciale. Restano al contempo negli archivi di stampa le promesse di attivazione di nuovi reparti, come quello di neurologia, e di creare nel nosocomio augustano un vero e proprio polo oncologico di riferimento provinciale e regionale, con i reparti di oncologia, oncoematologia e chirurgia ad indirizzo oncologico.
Questo venerdì mattina il consigliere comunale di opposizione Enzo Canigiula, della lista “Civico 89”, che più volte è intervenuto, anche con toni duri, sulla vicenda del “Muscatello”, ha protocollato un’interrogazione per fugare certe perplessità a riguardo.
Canigiula, elencando i reparti che mancano ancora all’appello, evidenzia: “Il “Muscatello” sarebbe dovuto divenire polo di riferimento oncologico provinciale e centro di riferimento regionale per la cura e le diagnosi delle malattie derivanti dall’amianto per cui il progetto, da realizzare coi fondi aggiuntivi previsti per le aree a forte rischio ambientale di cui alla legge 5 del 2009, è stato a suo tempo presentato all’approvazione dell’assessorato“.
Ricorda quindi il Consiglio comunale monotematico, tenuto il 5 ottobre scorso, e la mozione di indirizzo che venne approvata unitariamente, con la quale “per dare più forza al disegno organizzativo” si chiedevano: l’attuazione del polo oncologico con assegnazione dell’Unità operativa complessa in luogo della prevista unità operativa semplice; il mantenimento dei 4 posti di Pediatria; l’istituzione del servizio di elisoccorso notturno; il potenziamento del reparto di endoscopia digestiva con l’assegnazione di ulteriore personale; lo sblocco presso il Governo nazionale dei fondi previsti dall’art. 20 della legge 67 del 1988 e destinati all’Asp di Siracusa in cui rientra la quota parte per l’ospedale di Augusta, finalizzata agli interventi manutentivi e tecnologici.
Canigiula, tornando ad allora, commenta: “Si era intrapresa insomma la strada che avrebbe dovuto proiettare “il presidio “Muscatello” di Augusta verso quella dimensione di eccellenza che un territorio ad elevato impatto ambientale richiede, con la specializzazione a polo di riferimento oncologico provinciale”, o perlomeno questo è quanto dichiarato nel febbraio del 2015 dal direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta durante un incontro con i componenti del Tribunale per i diritti del malato di Augusta, alla presenza del vicepresidente della commissione regionale alla Sanità Stefano Zito“.
Invece ad oggi, secondo il consigliere comunale, “di tutto quanto previsto un anno fa e anche oltre, non è attivo nulla o quasi, atteso che per quanto riguarda Oncologia è in funzione un ambulatorio attivo soltanto un paio di volte la settimana“.
Ricorda, inoltre, il noto incontro che si svolse a luglio tra tutte le parti istituzionali interessate, dal direttore generale dell’Asp Brugaletta al sindaco Di Pietro, e che si concluse con un sopralluogo per constatare lo stato dell’arte dei lavori e l’annuncio di un cronoprogramma.
In merito, a nove mesi da quell’annuncio, Canigiula rileva: “La passerella di collegamento tra i due padiglioni non è ancora funzionante; le nuove strutture del pronto soccorso, laboratorio analisi e Radiologia, malgrado l’allacciamento della cabina elettrica indispensabile per il trasferimento dei reparti, non sono ancora attive; tutto quanto previsto nella mozione del 5 ottobre 2015 non è stato attuato; non è stato attivato il punto di riferimento regionale per le patologie da amianto“.
Infine, riferisce: “Apprendo in questo momento che il reparto di chirurgia, già penalizzato sotto il profilo del personale medico, è stato ulteriormente depotenziato. Infatti dei cinque medici tra cui un primario, uno è stato trasferito a Lentini e un altro è in aspettativa per maternità. Nessuno di questi due medici è stato sostituito, quindi in questo momento il reparto di chirurgia si trova ad essere gestito da tre medici tra cui il primario, che devono svolgere anche il ruolo di “reperibile”. Il primario ha dovuto informare i vertici dell’Asp che non è possibile effettuare interventi programmati e che si potranno gestire solo le urgenze“.
Proprio quest’ultima situazione determinerebbe l’ulteriore denuncia del consigliere comunale: “Questo è l’ennesimo tentativo di destabilizzare e depotenziare il nostro ospedale. Chiedo alla sindaca Cettina Di Pietro di intervenire con decisione per evitare l’ennesimo scippo alla nostra città, la situazione non è più sostenibile“.