Nasce “Memorie”, un progetto per raccogliere e divulgare il patrimonio culturale di Augusta
AUGUSTA – Nasce il progetto chiamato “Memorie“, per la raccolta delle memorie, appunto, dell’identità e delle tradizioni di Augusta. Un luogo dove dare giusta dignità ad ogni singola testimonianza di tutto ciò che esprime la storia e il ricco patrimonio materiale e immateriale della comunità civica ed ecclesiale della città.
Ideatore dell’iniziativa è Giuseppe Carrabino, già presidente della Commissione comunale di storia patria e attuale componente, che riferisce: “Un progetto lungamente accarezzato da quando mi sono accostato alla conoscenza della storia e della tradizione della mia città. Nel 2011 c’erano tutte le condizioni per portarlo a compimento, atteso che anche l’Amministrazione comunale aveva sposato l’iniziativa, volendo dotare Augusta di una realtà dove custodire il patrimonio identitario e farne strumento di conoscenza e formazione. Ciò che mi ha spinto a dare compimento a questo progetto è stato l’approfondimento degli scritti del noto antropologo Alberto Cirese, che ha sempre richiamato l’attenzione sui beni demoetnoantropologici immateriali, definendoli “volatili”, “identici e mutevoli” che, “per essere fruiti più volte, devono essere ri-eseguiti o rifatti […]”, altrimenti “vanno perduti per sempre se non vengono fissati su memorie durevoli”. Ed è attorno ai beni volatili – precisa Carrabino – che si registra sempre maggior interesse da parte del mondo scientifico, tanto che anche l’Unesco ha costituito una specifica sezione con particolare riguardo ai riti, oggetti, costumi, apparati effimeri, musica, giochi, artigianato e luoghi in cui si concentrano le attività popolari e tradizionali oltre ai “tempi” in cui ricorrono determinati eventi“.
Il progetto “Memorie” intende pertanto coniugare il patrimonio materiale e immateriale, l’oggetto e il vissuto, secondo quando previste dalle discipline demo-etno-antropologiche (Dea), aggettivo questo che associato al termine “bene”, definisce tutto ciò che è espressione e patrimonio identitario di una comunità.
“Negli anni ho raccolto e messo da parte tutto ciò che ritenevo potesse in qualche modo “raccontare” la storia “minore” della mia comunità – prosegue Carrabino –, da un manifesto a un “abitino”, da un vecchio santino o al “muluneddu” del primo sale. Questo materiale deve essere ordinato, catalogato e illustrato in particolar modo alle giovani generazioni, le stesse a cui dedico ormai da molti anni il mio tempo libero con conferenze e incontri nei singoli istituti“.
“Memorie” è quindi una iniziativa privata, frutto di passione e volontariato. Sarà itinerante ma al contempo conta di poter disporre di un “luogo” dove esporre e rendere fruibile, anche con mostre temporanee, il materiale e l’immateriale.
Nella realizzazione dell’iniziativa, Carrabino ha potuto contare sulla fattiva collaborazione dell’amico Corrado Di Mauro, cui ha chiesto di disegnare un logo (vedi immagine accanto, ndr) in cui la memoria e il progetto si fondano e si integrano come le diversità culturali e le dominazioni che nel tempo hanno caratterizzato la storia della città. “Tutto questo – spiega Corrado Di Mauro – è rappresentato e stilizzato in un cerchio o ipotetico mondo. Al centro è un grande albero verde e rigoglioso, con radici profonde che ricevono linfa vitale dalle nostre tradizioni e memorie del passato. In un’epoca di grandi cambiamenti sociali, culturali e tecnologici, una giovane donna, che rappresenta la nostra identità culturale, guarda al futuro con speranza, senza tralasciare però il legame con le tradizioni, intese come dinamica spirituale e culturale, legate agli sforzi, ai sacrifici, all’esperienze di un popolo“.
Infine, Carrabino chiosa: “Le nostre tradizioni sono, dunque, le nostre radici, siamo noi, il nostro sangue, la nostra cultura, la nostra identità e vanno preservate a qualsiasi costo. Un popolo senza tradizioni è un popolo privo di anima, un castello di sabbia destinato a venire spazzato dalla prima ondata del mare, dalla prima folata di vento“.
(Foto in evidenza: repertorio)