“No” all’hotspot, suggerita un’area esterna al porto commerciale. Vinciullo con Pasqua e Schermi all’attacco del sindaco [Video]
AUGUSTA – Sabato pomeriggio, 23 settembre, contestualmente all’inaugurazione del comitato elettorale augustano in via Principe Umberto a sostegno della sua ricandidatura all’Ars, il deputato regionale Vincenzo Vinciullo, presidente della commissione Bilancio e Programmazione all’Ars, ha tenuto una conferenza stampa insieme ai consiglieri comunali di opposizione Angelo Pasqua, di Attiva mente, e Giuseppe Schermi, di Diem25. Assente per “motivi di lavoro” l’altro consigliere comunale di Attiva mente, Biagio Tribulato.
Oggetto dell’incontro la paventata realizzazione di un hotspot per l’immigrazione, precisamente un Cpsa (Centro di primo soccorso e accoglienza), all’interno del porto commerciale di Augusta, sulla banchina di Punta Cugno. Dure contestazioni, in particolare, sono state mosse da Vinciullo nei confronti del sindaco pentastellato Cettina Di Pietro per aver sottoscritto, senza informare alcuno, il protocollo d’intesa con la Prefettura sulla gestione degli sbarchi, di cui si è appreso solo nei giorni scorsi (vedi articolo), segnalando il mancato coinvolgimento della Regione, “l’unica che ha competenza sui porti in Sicilia“. Il documento firmato (con riserva di sottoporlo ai competenti organi comunali per l’approvazione) il 7 agosto dal Sindaco e approvato il 15 settembre con delibera di giunta, è stato considerato dal parlamentare regionale indice di una mancata difesa della città da parte del primo cittadino (“Non capisco l’asservimento nei confronti del Ministero dell’Interno e l’atteggiamento di sudditanza politica e psicologica nei confronti della Prefettura“, ha affermato Vinciullo).
Ha commentato, su domanda posta dalla stampa, la dichiarazione a mezzo social network del sindaco Di Pietro, che, il 21 settembre attraverso la sua pagina social, dichiarava sulla mozione consiliare contro l’hotspot di essersi alla fine “dovuta piegare a decisioni adottate dal Governo nazionale che non può rinunciare al nostro territorio quale punto di sbarco”. Per Vinciullo, “si deve dimettere, perché se un sindaco dice che si è piegato, significa che è venuto meno alle sue funzioni istituzionali“.
Premettendo la contrarierà rispetto all’hotspot, a suo dire “vietato dalla legge” qualora imposto ad un porto a vocazione commerciale (motivo per cui non sarebbe favorevole neppure al referendum consultivo proposto dai coordinatori cittadini di Fratelli d’Italia), ha rinnovato la proposta della eventuale sede alternativa, individuandola poco più a sud nell’area ex Dragomar, “di proprietà della stessa Autorità di sistema portuale“.
Il consigliere Schermi, che con Vinciullo ha intrapreso da un mese un percorso di collaborazione politica, ha mostrato in apertura di conferenza stampa il progetto di Invitalia, discusso il 2 agosto e trasmesso alle istituzioni interessate il 14 settembre, per la realizzazione dell’hotspot dentro il porto commerciale, che prevedrebbe l’installazione di prefabbricati modulari che occuperebbero un’estensione anche superiore all’attuale tendopoli, sempre sulla banchina commerciale (da 18 mila a 24 mila metri quadrati). Inoltre, è stato evidenziato come in nessun atto si faccia riferimento alla provvisorietà della collocazione o alla contemporanea ricerca di una sede alternativa.
Pasqua ha inteso ricordare la mozione approvata lo scorso 12 ottobre 2015 all’unanimità dal Consiglio comunale, che impegnava l’Amministrazione al diniego al rilascio di autorizzazioni per un hotspot. Ha annunciato che verrà richiesta lunedì prossimo la calendarizzazione di un Consiglio monotematico. Nel civico consesso, verrà quindi proposto alle opposizioni e alla maggioranza pentastellata di promuovere un nuovo atto, quale seguito della mozione, che porti alla revoca della delibera di giunta con la quale è stato approvato il protocollo d’intesa sulla gestione degli sbarchi.
Qui di seguito l’estratto della conferenza stampa.
Qui di seguito l’intervista di Cecilia Casole al parlamentare regionale Vincenzo Vinciullo.