“Non buttarlo, riparalo”. L’idea vincente di un’attività augustana nell’hi-tech
AUGUSTA – In Europa ogni anno milioni di tonnellate di elettrodomestici diventano spazzatura. Come riportato dalla rivista specializzata Wired, l’Unione europea calcola che entro il 2020 dovrà fare i conti con 12 milioni di tonnellate tra frigoriferi, lavatrici, televisori, cellulari, computer sbattuti fuori di casa. Se ci fossero a disposizione spazi e risorse illimitati, questo modello potrebbe continuare all’infinito senza troppi problemi, ma non è così e i nodi stanno venendo al pettine.
La diffusione, per esempio, dei gadget elettronici più comuni ha un enorme costo ambientale e sociale, poiché gran parte di questi rifiuti elettronici viene poi destinata a smaltimento nei Paesi in via di sviluppo, con poche certezze. Un’alternativa sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico è aprirsi al mercato delle riparazioni, settore in cui si è lanciata 6 anni fa la società augustana Zen Technology.
“Non possiamo continuare a fabbricare centinaia di milioni di dispositivi elettronici ogni anno, consumandoli rapidamente e poi gettandoli via – spiega Marco Di Grande, il giovane titolare – Possiamo ridurre drasticamente il numero di dispositivi che finiscono nelle discariche semplicemente facendoli lavorare più a lungo”.
Zen Technology ha un modello di business diverso da altre società che operano nello stesso settore. “La maggior parte delle persone compra un nuovo dispositivo quando questo smette di funzionare correttamente – prosegue Di Grande – ma è assurdo come spesso, con pochi euro, sia possibile riparare un dispositivo che ne è costato diverse centinaia e farlo tornare come nuovo“.
Una possibilità non proprio scontata e poco divulgata. “I produttori – ricorda Di Grande – preferiscono vendere l’ultimo modello piuttosto che riparare il vecchio, così lavorano per rendere gli apparecchi troppo costosi o troppo difficili da riparare”. E Zen Technology intende spezzare questo circolo vizioso del consumismo, riempendo lo spazio lasciato vuoto dalle multinazionali che producono dispositivi che non sono programmati per essere riparati o manutenuti.
Lo staff dell’attività augustana, riferisce il titolare, deve stare al passo col mercato: “Aggiorniamo le nostre tecnologie di riparazione ad un ritmo costante, in modo da riparare anche i più recenti dispositivi mentre hanno ancora un valore economico”.
La tecnologia è ormai centrale nella vita delle persone, e contestualmente crescono le iniziative imprenditoriali per renderla sempre più eco-sostenibile, offrendo la possibilità agli utenti finali di ridurre i consumi e, aspetto tutt’altro che secondario, di fare economia.