Parla Schermi: lo “sfogo” dell’ex assessore
AUGUSTA – Si è presentato il “nuovo” Giuseppe Schermi, figura che è stata centrale nella Giunta pentastellata, detenendo la cruciale delega al Bilancio a partire dalla deliberazione del dissesto finanziario e più recentemente rivestendo anche la carica di vicesindaco, fino alla revoca dell’incarico da parte del primo cittadino Cettina Di Pietro.
Schermi ha parlato, senza remore, in occasione del nuovo esordio del programma radiofonico “Mi sono rotto!!”, condotto da Raffaele Stefanelli e Nico Cirillo, in onda su Radio Musmea, web radio partner de La Gazzetta Augustana.it.
Sgombra il campo dagli equivoci, definendosi con chiarezza ancora un esponente del M5s, anche se non si è mai considerato un “fanatico” pentastellato. Va oltre e afferma di sentirsi comunque “parte di questa Amministrazione“, poiché ancora avverte “difficoltà a scorporare i ruoli“.
Sotto questo aspetto, ringraziando in premessa per la collaborazione i dipendenti comunali, rivendica, come già fatto nell’unica nota stampa dopo la revoca, la bontà del proprio operato, sottolineando di aver ricevuto in eredità una cassa con soli 9 milioni di euro e di aver incrementato la liquidità a disposizione del Comune, in un anno, di 4,4 milioni. Anche in merito all’ultimo contestato “mutuo”, tecnicamente un’anticipazione di liquidità, sostiene che i provvedimenti posti in essere consentiranno di “ridurre il debito esistente a condizioni vantaggiose“.
Alla luce di tali rivendicazioni, intende allora chiarire i reali motivi del “licenziamento”, pur confermando quanto riferito dal Sindaco in Consiglio comunale riguardo alle divergenze non sulle “idee” ma sul “metodo” e asserendo di “rispettare la scelta di togliere un elemento di disturbo“. Ammette che c’è stato il “fuoco amico“, alludendo nel corso della conversazione radiofonica alla mancata disponibilità da parte di qualcuno, evidentemente nella maggioranza pentastellata, di accettare una “voce critica” e riuscire a “fare sintesi“. La frecciata la scaglia nei confronti di un consigliere comunale della maggioranza pentastellata, addebitandogli delle “bugie” sulla questione: “Trovo che sia particolarmente grave, soprattutto per chi fa della trasparenza il proprio vessillo, mentire pubblicamente in una seduta di Consiglio“.
Dopo le tante voci sulle modalità con cui avrebbe appreso la notizia della revoca, annunciata dal Sindaco a mezzo social network, rivela che “la revoca era nell’aria, il quando non era certo” e di averla appresa “da un dipendente dell’ufficio Tributi“, che quella mattina lo ha raggiunto mostrandogli sul proprio smartphone il post social del primo cittadino.
Rimanendo in piedi la possibilità di rientrare ufficialmente nella maggioranza pentastellata dalla porta del Consiglio comunale, essendo il primo dei non eletti della lista del M5s, sembra volersi ritagliare intanto un ruolo da suggeritore. Indica le “tre aree grigie” della spesa comunale da affrontare di petto: quella legata agli sbarchi dei migranti, quella inerente alla gestione dei rifiuti e quella relativa al randagismo.
Indica la “vera battaglia” per il porto, ovvero impedire che continui ad essere un punto di sbarchi. Proprio per le vicende intorno all’Autorità portuale si sarebbe fatto dei “nemici“, oltre a coloro che definì i “gufi“, parlando di un “dirigismo sfrenato” dell’allora commissario Cozzo e di un successivo “immobilismo” determinato dalla riforma di riordino delle autorità portuali del ministro Delrio.
Riserva un ulteriore consiglio alla maggioranza pentastellata, in tema di comunicazione: “Potrebbero parlare meno, lasciando le parole all’opposizione“. Per Schermi, chi amministra deve rispondere con i “fatti“, e in questa direzione ritiene che la maggioranza stia già “limitando l’uso della tastiera“.