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Per il depuratore ad Augusta si riparte da zero?

AUGUSTA – Nonostante due inchieste giudiziarie, petizioni, denunce, diffide e commissariamenti, restano un vero e proprio miraggio, per la cittadinanza augustana, la realizzazione del depuratore e il disinquinamento della rada megarese, del porto Xifonio e della baia di Brucoli.

La scorsa estate, la Procura della Repubblica di Siracusa, sulla scorta di un esposto a firma di esponenti sindacali ed ambientalisti, ha avviato una nuova indagine, acquisendo informazioni e documentazione utile da parte del commissario regionale Vania Contrafatto e dell’attuale sindaco Cettina Di Pietro.

Per quanto riguarda, invece, una precedente inchiesta giudiziaria, scaturita dall’esposto di circa trecento cittadini, si attende nei prossimi giorni la decisione del Gip di Siracusa, dott. Andrea Migneco, sulla richiesta di archiviazione formulata dalla Procura in ordine ad eventuali, pregresse responsabilità dell’ex sindaco Massimo Carrubba e di quattro ex amministratori delle società Sai e Sai 8 (Casadei, Ferraglio, Isoppo e Giorgi).

La novità del nuovo anno è invece costituita dalla istituzione di un commissario nazionale unico per le problematiche dei depuratori e pertanto faldoni e finanziamenti ritorneranno da Augusta e Palermo nella capitale, con buona pace di gran parte del lavoro fin qui svolto o, forse, con la prospettiva di una risolutiva accelerazione della quarantennale pratica. Nel frattempo, un fiume di liquami, sversati da ben 26 scarichi censiti, continua ad “arricchire” il mare augustano.

(Foto in evidenza: repertorio)


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