Petcoke nella cementeria Buzzi Unicem, richiesto consiglio comunale “informale” monotematico
AUGUSTA – Ambientalisti richiedono un consiglio comunale monotematico “aperto” e “informale” sull’uso di petcoke, uno scarto della raffinazione del petrolio impiegato come combustibile, nella cementeria Buzzi Unicem di Augusta. Con istanza protocollata ieri al Comune, si fanno promotori della richiesta Luigi Solarino, quale presidente dell’associazione “Decontaminazione Sicilia”, il comitato “Stop veleni” e don Palmiro Prisutto.
A segnalare l’ennesimo sbarco di alcune migliaia di tonnellate petcoke dagli Stati Uniti era stata Legambiente Augusta, a fine gennaio, evidenziando anche i superamenti della media oraria, quanto a emissioni, registrati lo scorso anno dalla centralina di monitoraggio dell’ex Provincia nei pressi della cementeria, in contrada San Cusumano (vedi articolo).
Tra le problematiche sottoposte adesso all’attenzione dei consiglieri comunali, nella richiesta di una seduta monotematica, figurano i ricorrenti fenomeni di molestie olfattive, l’assenza di un piano regionale della qualità dell’aria, l’elevata concentrazione di impianti che producono emissioni in atmosfera e, su tutte, il decreto del 17 novembre del 2017 con cui l’Assessorato regionale al Territorio ed Ambiente avrebbe “modificato il provvedimento di Autorizzazione integrata ambientale (Aia) consentendo, tra l’altro, che la cementeria Buzzi Unicem possa impiegare nei suoi forni il carbone, il petcoke, l’olio combustibile Btz, il Gpl, il css-rifiuto (20.000 tonn./anno) o, qualora disponibile, il css-combustibile“.
La seduta, nelle intenzioni dei promotori, invitando “tutte le parti interessate“, sarebbe finalizzata “all’impugnazione del decreto di fronte al Presidente della Regione poiché né l’amministrazione comunale né la popolazione sono state coinvolte nel procedimento che dovrebbe essere pubblico né, quindi, hanno potuto presentare osservazioni in merito” e inoltre ad una mozione per “impegnare l’amministrazione a chiedere all’Arpa un campionamento del petcoke stoccato nell’esistente carbonile, a dichiarare formalmente la propria contrarietà all’uso del petcoke, ad operare per ottenere l’immediata copertura del carbonile e, infine, chiedere all’Arpa di attivare una specifica campagna di rilevamento dell’inquinamento atmosferico a San Cusumano“.