Post referendum, Fratelli d’Italia chiama il centro-destra per costruire “alternativa seria”
AUGUSTA – All’indomani del referendum confermativo che ha visto l’elettorato pronunciarsi sulla riforma costituzionale, sono intervenuti i coordinatori cittadini di Fratelli d’Italia, Marco Failla ed Enzo Inzolia, che in estate avevano costituito insieme ad altre forze partitiche del centro-destra un comitato a sostegno delle ragioni del “No”.
I due coordinatori forniscono una lettura politica del dato locale: “La città di Augusta ha dimostrato di rigettare la riforma della Costituzione, i cui genitori si chiamavano Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. I numeri sono stati chiari e inopinabili: il 67,28 per cento dell’elettorato augustano ha votato “No”; solamente il 32,72 per cento ha voluto dare fiducia a questo governo illegittimamente seduto a Palazzo Chigi“.
Per Failla e Inzolia, “la destra ad Augusta c’è e dall’opposizione sta crescendo“, ribadendo così la collocazione del gruppo nelle dinamiche politiche cittadine. Rivendicano le iniziative portate avanti dal circolo di Fratelli d’Italia, insieme alle altre forze del centro-destra cittadino, dai banchetti informativi, fino al convegno tenutosi qualche settimana fa, “a cui la cittadinanza ha risposto molto più che positivamente, in una sala gremita di cittadini desiderosi di informarsi sul merito della riforma costituzionale“.
Sulle prossime dinamiche nazionali, chiariscono la posizione della sezione cittadina: “Noi abbiamo le idee molto chiare: le ammucchiate le auspicano gli sconfitti del referendum, noi vogliamo elezioni politiche al più presto. Un candidato premier lo avremmo già e si chiama Giorgia Meloni, leader popolare, coerente e subito spendibile per rilanciare il Paese, largamente apprezzato dal giovane elettorato“.
Una chiosa sul dato referendario, insieme a un appello anche a chi, nella stessa area politica, ha votato “Sì”: “È utile ricordare che la fascia di età 18-30, per l’80 per cento, ha votato “No”. Questo è un chiaro segnale che proviene dal mondo giovanile che ha sì desiderio di cambiare, di dare una svolta a questo Paese, ma non con la proposta formulata dal Partito democratico. Agli elettori del centrodestra che hanno votato “Sì”, invece, diciamo che il risultato delle urne deve rappresentare il punto di partenza per la costruzione di una riforma costituzionale largamente condivisa da tutte le forze politiche, per l’unità del Paese“.
I due coordinatori concludono, tornando alla politica cittadina: “Il popolo del centrodestra mobilitato per il “No” è l’unica alternativa seria al grillismo e al ritorno di chi ha mal amministrato la città per 25 anni“.