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Primo trapianto di utero in Italia a Catania, nell’équipe donna chirurgo augustana

AUGUSTA – È stato completato ieri mattina al Centro trapianti del Policlinico di Catania, in collaborazione con l’Azienda ospedaliera “Cannizzaro”, il primo trapianto di utero in Italia. L’équipe, guidata dai professori Pierfrancesco e Massimiliano Veroux, Paolo Scollo e Giuseppe Scibilia, ha effettuato il delicato intervento su una donna siciliana di 29 anni affetta da sindrome di Rokitansky (rara patologia congenita a causa della quale la donna era nata priva di utero), alla quale è stato trapiantato l’organo. La paziente, costantemente monitorata, è attualmente in buone condizioni di salute.

In questa impresa pionieristica della medicina, celebrata in tutta Italia e non solo, che ha visto complessivamente impegnate due équipe mediche con cinquanta sanitari, c’è stato anche il contributo di una donna chirurgo augustana, membro dell’équipe che ha eseguito il trapianto. Si tratta di Alessia Giaquinta (nella foto di copertina), quarantenne, professore associato di Chirurgia vascolare dell’Università degli studi di Catania. Nel suo percorso formativo, prima della brillante carriera accademica, figura il diploma di maturità conseguito al Liceo scientifico “Andrea Saluta” di Augusta, poi assorbito nell’attuale Liceo “Megara”.

Abbiamo terminato il primo trapianto di utero in Italia – ha scritto ieri sera sui social il professore Pierfrancesco Veroux, ordinario di Chirurgia vascolare dell’Università di Catania e delegato del rettore alla Sanità e all’Innovazione in ambito medico – Vorrei ringraziare tutti i medici ed infermieri che con dedizione si sono dedicati alla riuscita di questo complesso trapianto. Vorrei inoltre dedicare un pensiero alla donna che ha donato i propri organi continuando così a vivere. Infine un grazie al nostro presidente Nello Musumeci che con le sue parole ha ripagato tutti i nostri sforzi e al sorriso della paziente che ha riempito i nostri cuori. Grazie ancora a mio fratello Massimiliano e ad Alessia che mi “sopportano” con pazienza“.

Sarà necessario attendere alcuni giorni per una valutazione effettiva della piena riuscita del trapianto“, ha fatto sapere il Centro nazionale trapianti, attraverso una nota del direttore Massimo Cardillo. “A donare l’organo è stata una donna di 37 anni, deceduta per arresto cardiaco improvviso, che aveva espresso in vita il proprio consenso alla donazione al momento del rinnovo della carta d’identità – è stato inoltre reso noto – La donatrice aveva avuto in passato gravidanze terminate con parto naturale. L’utero è stato prelevato una volta terminato il prelievo di tutti gli altri organi ritenuti idonei alla donazione e trasportato con un volo aereo a Catania“.

In base alle informazioni disponibili in letteratura scientifica, finora sono circa 70 i trapianti di utero eseguiti nel mondo, ma l’80% è stato realizzato grazie a donazioni da vivente. Attualmente i bambini nati dopo un trapianto da donatrici decedute sono tre: uno in Brasile e due negli Stati Uniti“, è stato infine ricordato nella nota del Centro nazionale trapianti.


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