Regionali, Di Maio e Cancelleri alla prova della piazza nel comune targato M5s
AUGUSTA – Una piazza Fontana, all’ingresso della città e del quartiere Borgata, con alcune centinaia di presenze e caratterizzata dal forte odore proveniente dai camion dei “fast food” posizionati alle spalle del palco da cui si è tenuto, dalle ore 18,30 di sabato, l’atteso comizio di Giancarlo Cancelleri, capogruppo all’Ars uscente e candidato alla presidenza della Regione per il Movimento 5 stelle, e del leader nazionale Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera lanciato come candidato premier.
“È importante che alla Regione ci sia qualcuno che parli la nostra stessa voce. La gestione di un comune è legata a tutte le dinamiche regionali”. Questo l’assist del primo cittadino Cettina Di Pietro, che ha dato il via al comizio, brevemente, per poi cedere la parola al priolese Giorgio Pasqua, candidato all’Ars subentrato in lista all’augustano Fargione e indicato da quest’ultimo, contestualmente al passo indietro estivo, per misurare l’elettorato pentastellato in città. “Come M5s, abbiamo predisposto un programma amministrativo che serve per i prossimi cinquant’anni – ha evidenziato Pasqua –. Abbiamo studiato qual è il mondo del lavoro da qui ai prossimi anni (…) Si svilupperà verso un nuovo tipo di risorse siciliane: turismo ed energie alternative”.
Ha parlato per circa venti minuti Luigi Di Maio, erede designato di Beppe Grillo, sostenendo in modo forse avventato che “quella del M5s è l’unica lista dove sono tutti incensurati”, cavalcando il tema dei cosiddetti impresentabili. Poi ha anticipato i principali punti del programma per la Sicilia, quale parte del suo prossimo programma per il Paese: “I grandi temi come rifiuti, acqua, energia, viabilità oggi sono ostaggio di una Regione che non fa nulla che non fa nulla e che invece, grazie all’autonomia di cui gode, potrebbe avere tutte le possibilità per fare qualcosa. È arrivato il momento di andarci a prendere i nostri soldi e in nostri servizi”. Non poteva mancare il richiamo alla battaglia storica dei costi della politica, a Roma come a Palermo: “Siamo l’unica forza politica che in questi anni ha rinunciato al vitalizio e l’unica forza politica che si è dimezzata lo stipendio, e siamo l’unica forza politica che viene qui in piazza a dirvi che ancora una volta possiamo farlo per noi, ancora una volta potremo farvi risparmiare soldi senza aspettare una legge, e se andremo al governo della Regione quello che abbiamo fatto per noi lo applichiamo a tutti gli altri partiti e a tutti gli altri deputati dell’Ars, e cominciamo a recuperare milioni di euro”. Tra i pochi passaggi riservati ad Augusta, amministrata da quasi due anni e mezzo proprio dal Movimento 5 stelle, Di Maio si è limitato a dire: “Vogliamo mettere nelle mani giuste una Regione a statuto speciale per gestire bene tematiche come quelle del porto e dell’ospedale“.
Sul leitmotiv del nuovo “tour” regionale “Scegliete il futuro”, l’esordio del nisseno Giancarlo Cancelleri in questa prima e unica tappa augustana. “Ci candidiamo alla guida di questa Regione contro altri, contro ammucchiate, carrozzoni. Ci sono delle liste incredibili, hanno messo dentro un po’ di tutto”. Quanto ad Augusta, pur senza citare, neanche lui, l’operato dell’Amministrazione, un breve accenno sulla vicenda della sede dell’Autorità di sistema portuale, ancora pendente, e quindi una battuta sulla questione “salute”: “Ho un amico qui ad Augusta che fa il medico. Dice che dobbiamo battere per il reparto di oncoematologia. Qui dove insistono grandi impianti che hanno determinato attività poco salutari e che hanno inciso sulla salute dei cittadini, dobbiamo incominciare a ragionare di questi grandi temi“. Cancelleri, già candidato governatore nel 2012, ripropone quindi lavoro, investimenti in infrastrutture e sanità: questi, in sintesi, i grandi temi ritenuti prioritari in Sicilia.
A margine del comizio, abbiamo colto l’occasione per porre al senatore genovese del M5s Nicola Morra la domanda sul tema nazionale della settimana, ovvero la legge elettorale per Camera e Senato, quel Rosatellum bis la cui approvazione definitiva con la questione di fiducia al Senato ha determinato le dimissioni dal gruppo del Pd del presidente del Senato Pietro Grasso. “Una legge antidemocratica perché irrazionale”, ha sentenziato Morra. Per il senatore pentastellato, questa legge non garantirebbe né la governabilità né una corrispondenza tra eletti e consenso, puntando il dito contro il metodo di ripartizione dei seggi nei collegi plurinominali. “Una legge che il mio capogruppo al Senato ha giustamente definito “bunga bunga”, destinata a permettere soluzione orgiastiche. Per legge, si invieranno degli esperti presso le varie circoscrizioni elettorali perché si dovranno fare calcoli difficili. Pertanto – ha concluso – a distanza di 6-7 giorni dalle operazioni di voto si potrebbe ancora ignorare chi sia stato eletto”.
Infine la deputata nazionale di Rosolini, Maria Marzana, ha presentato al pubblico rimasto, dopo l’uscita di scena dei due big, tutti i candidati all’Ars del M5s nella lista del collegio siracusano, a partire dal deputato regionale uscente Stefano Zito. Di Maio, nel video social girato durante il trasferimento verso Catania, dirà del comizio augustano: “È andato molto bene nonostante ci fosse la partita Milan-Juve“.